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24 Mag 2016

Vaccinazioni: a che punto siamo?

Tiziana Melillo

Tiziana Melillo
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Come già osservato in altre puntate di questa rubrica, negli ultimi anni si stanno diffondendo (soprattutto via Web) campagne anti-vaccinazione che stanno creando grossi problemi nella gestione dei programmi vaccinali europei. Negli ultimi 10 mesi si sono verificati in Europa due casi di difterite, entrambi purtroppo finiti con il decesso dei bambini infetti. La difterite è una malattia che, proprio grazie alla copertura vaccinale dei bambini, è diventata molto rara nella maggior parte dei paesi (in Italia, non si hanno casi di difterite dal 1996, secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità).

Come già osservato in altre puntate di questa rubrica, negli ultimi anni si stanno diffondendo (soprattutto via Web) campagne anti-vaccinazione che stanno creando grossi problemi nella gestione dei programmi vaccinali europei. Negli ultimi 10 mesi si sono verificati in Europa due casi di difterite, entrambi purtroppo finiti con il decesso dei bambini infetti. La difterite è una malattia che, proprio grazie alla copertura vaccinale dei bambini, è diventata molto rara nella maggior parte dei paesi (in Italia, non si hanno casi di difterite dal 1996, secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità).

Uno studio fraudolento risalente al 1998, poi ritrattato (e il medico che lo condusse venne radiato dall’albo, come ho già raccontato precedentemente), diede il via a questa campagna basata su presunti casi di autismo associati al vaccino MMR. Studi successivi, effettuati su un maggior numero di pazienti e da diversi ricercatori appartenenti a istituti di importanza internazionale, hanno dimostrato che non esiste associazione tra vaccini ed autismo. 

 

Su quale principio si basa la vaccinazione?

L’organismo, nel momento del contatto con molecole estranee (antigeni) di agenti infettivi, è in grado di riconoscerle e di produrre una memoria immunitaria verso di esse. In caso di un secondo contatto con le stesse molecole, cellule della memoria si attiveranno e permetteranno la produzione di anticorpi specifici in grado di bloccare l’agente estraneo e di evitare una seconda infezione da parte dello stesso agente infettivo. Su questo meccanismo si basa il principio della vaccinazione: l’organismo entra in contatto con singoli antigeni o interi agenti patogeni, privati però della loro capacità infettiva, producendo così una memoria immunitaria verso di essi. Alcune volte questa memoria è temporanea, e quindi vanno effettuati dei richiami per sollecitare nuovamente il sistema immunitario.

Come sono preparati i vaccini?

Nel caso dei vaccini antivirali, vengono utilizzati ceppi di virus vivi attenuati, cioè che perdono la propria virulenza grazie a passaggi ripetuti in colture cellulari, oppure virus uccisi, oppure ancora antigeni virali, cioè parti del virus e non particelle virali complete. Nel caso dei batteri, possono essere utilizzati antigeni batterici oppure tossoidi, ossia tossine private della loro funzione tossica; inoltre, alcuni antigeni, in particolare quelli che costituiscono la capsula di alcuni batteri, sono poco antigenici e quindi necessitano di un adiuvante, che abbia una maggiore attività di stimolazione sul sistema immunitario. Accanto alle molecole antigeniche, possiamo trovare inoltre altre molecole conservanti e stabilizzanti.

I vaccini sono sicuri?

Come tutti i farmaci, i vaccini possono provocare degli effetti collaterali come febbre e irritabilità, in rari casi si possono verificare reazioni allergiche immediatamente dopo la somministrazione. In qualche caso gli effetti collaterali possono risultare più importanti; per esempio il vaccino anti-polio tipo OPV (orale), è molto efficace, poiché costituito da virus vivo attenuato che sopravvive nell’intestino e viene eliminato nell’acqua, fornendo quindi un’immunizzazione passiva anche ai soggetti non vaccinati. Tuttavia, raramente si possono verificare dei casi di reversione del ceppo vaccinale a ceppo virulento, provocando una poliomielite da vaccinazione. Per questo motivo, alcuni paesi in cui la polio è stata eradicata, tra i quali l’Italia, hanno preferito adottare il vaccino antipolio IPV (intramuscolare), costituito da virus ucciso, meno efficace e non persistente nell’ambiente, ma più adatto a paesi a bassa endemia, in cui a questo punto i casi di infezione da virus vaccinale supererebbero quelli da infezione da virus selvaggio.

Quali sono le malattie infettive coperte da vaccini disponibili in Italia?

Obbligatorie: difterite, poliomielite, tetano, epatite B; raccomandate: pertosse, Haemophilus influenzae di tipo B, morbillo, rosolia, varicella, parotite, meningococco C, pneumococco, papillomavirus (HPV), virus influenzale (leggere qui per approfondimenti). 
Perché dire alle vaccinazioni? I programmi di vaccinazione hanno come primo obiettivo quello di ridurre l’incidenza e la mortalità di una malattia infettiva e, laddove sia possibile, eventualmente di arrivare all’eradicazione della stessa; per fare ciò, però, è necessario che la popolazione aderisca il più possibile al programma vaccinale. La dimostrazione dell’efficacia di un programma vaccinale sta nell’avvenuta eradicazione a livello mondiale del vaiolo, nella netta riduzione in molti paesi della poliomielite, nella quasi scomparsa, in molti paesi, della difterite e della rabbia.

 

I numeri a favore dei vaccini

Vaccinarsi e far vaccinare i propri figli significa mettere al sicuro noi stessi e gli altri; infatti, nel momento in cui il programma si interrompe o non si raggiunge una copertura completa, infezioni diventate rare possono ripresentarsi. Non far vaccinare i propri figli espone loro stessi e tutta la comunità a malattie invalidanti e mortali oggi evitabili. Non esistono dimostrazioni scientifiche che i vaccini contengano sostanze tossiche o che possano provocare danni cerebrali, autismo ed epilessia. Esistono invece prove scientifiche che dimostrano, ad esempio, che tra il 2000 ed il 2014 ben 17,1 milioni di morti per morbillo sono state evitate grazie alla vaccinazione di massa (dati dell’OMS).

Infine, non è da sottovalutare il valore economico delle vaccinazioni: la riduzione di patologie infettive, infatti, corrisponde ad una riduzione di visite mediche, consumo di medicinali, esami diagnostici e quindi in generale ad una riduzione dei costi sanitari.
Quindi: dite SI alle vaccinazioni!

 

Link di approfondimento:

– http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/pdf/GuidaVaccini_ott2015.pdf (il titolo di questo articolo è GUIDA INTERGALATTICA PER GENITORI DUBBIOSI)
http://www.vaccinarsi.org (altra guida, dal tono un po’ più serio, alle vaccinazioni)
– http://www.cdc.gov/vaccines/ (sito dei CDC americani, tutto sui vaccini, in inglese)
http://www.cdc.gov/vaccinesafety/vaccines/index.html (per informazioni sulla sicurezza dei vaccini in inglese)
– http://www.who.int/wer/2015/wer9046.pdf?ua=1 (dati OMS) 
http://m.content.healthaffairs.org/content/35/2/199 riguardo il discorso economico

Tiziana Melillo
Tiziana Melillo
Laureata in Scienze Biologiche e specialista in Microbiologia e Virologia, ha inoltre conseguito un master in "Nutrizione personalizzata: basi molecolari e genetiche". Attualmente lavora come microbiologa nel Laboratorio Analisi dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma e insegna Microbiologia Clinica presso l'Università di Tor Vergata. Esercita anche attività privata di nutrizionista.
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