Mantenere la stabilità di un governo per lungo tempo non è affatto semplice. È per questo che alcuni archeologi si sono domandati come sia stato possibile per l’impero Wari, instauratosi nell’antico Perù dal 600 al 1000 dopo Cristo, resistere così a lungo. Ricerche storiche e analisi archeometriche sembrano fornire una risposta interessante: il segreto sarebbe legato a festeggiamenti innaffiati da un rifornimento costante di chicha, bevanda che potremmo accostare facilmente all’attuale birra in quanto preparata attraverso la fermentazione spontanea di cereali o frutta.
Mantenere la stabilità di un governo per lungo tempo non è affatto semplice. È per questo che alcuni archeologi si sono domandati come sia stato possibile per l’impero Wari, instauratosi nell’antico Perù dal 600 al 1000 dopo Cristo, resistere così a lungo. Ricerche storiche e analisi archeometriche sembrano fornire una risposta interessante: il segreto sarebbe legato a festeggiamenti innaffiati da un rifornimento costante di chicha, bevanda che potremmo accostare facilmente all’attuale birra in quanto preparata attraverso la fermentazione spontanea di cereali o frutta.
Come descritto nell’articolo pubblicato dai ricercatori sulla rivista Sustainability, un governo sostenibile richiede un insieme di valori condivisi attraverso i quali le élite politiche affermino la loro lealtà a un certo tipo di ideali. Questi valori devono affondare le loro radici in un passato comune ai gruppi al comando ma devono anche aiutare a far germogliare un discorso politico rivolto alla costruzione del futuro. Nell’antico Perù e in altre società questi interessi condivisi erano costruiti a partire da riti consumati in speciali accordi. Nell’impero Wari tali accordi erano formulati in parte in occasione di feste a cui partecipavano le sopracitate élite, durante le quali si beveva la chicha de molle, una bevanda alcolica, servita in vasi di ceramica le cui decorazioni evocavano il soprannaturale o comunicavano la lealtà dei gruppi partecipanti. La chicha consumata nel rito fungeva da vero e proprio legante sociale, alimentando le alleanze politiche e rendendo concreta l’ideologia Wari.
Copia di un vaso per la chicha usato a Cerro Baúl. Credits: Field Museum
Come si è arrivati a queste affermazioni? Sono stati analizzati frammenti di ceramica provenienti dai resti di un antico microbirrificio nel sito di Cerro Baúl, il centro amministrativo più a sud del regno Wari. I materiali che costituivano i vasi per la birrificazione e ciò che su quelle superfici di ceramica era rimasto della bevanda, sono stati esaminati mediante analisi strumentale per attivazione neutronica (INAA – Instrumental Neutron Activation Analysis), spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente con ablazione laser del campione (LA-ICP-MS – Laser Ablation Inductively Coupled Plasma Mass Spectrometry) e spettrometria di massa con analisi diretta in tempo reale (DART-MS – Direct analysis in real time mass spectrometry). I dati raccolti grazie a queste tecniche hanno permesso la caratterizzazione dei materiali e di capire in che modo i Wari si assicurassero che tutto fosse impeccabile durante le loro feste. Prima ancora di procedere con questi esami, gli scienziati hanno dimostrato che gli ingredienti della chicha, in passato, sono stati effettivamente trasferiti sulle pareti dei vasi per la produzione della bevanda. Come? Chiedendo aiuto agli odierni birrai peruviani per ricreare l’antica ricetta e riprodurre il processo, in piena applicazione degli strumenti tipici dell’archeologia sperimentale.
Osservando la composizione chimica delle tracce di birra e del corpo ceramico dei vasi, gli studiosi sono giunti a due conclusioni rilevanti: la prima è che i recipienti erano stati modellati con argilla proveniente da aree prossime al sito di Cerro Baúl e che quella particolare chicha era stata preparata con frutti di Schinus molle, pepe rosa, un ingrediente che poteva essere reperito anche in condizioni di siccità. Argilla e pepe immediatamente disponibili erano, quindi, l’ideale per un rifornimento costante di birra: la prima non avrebbe risentito di modificazioni nei commerci, la seconda – al contrario di altri ingredienti con cui poteva essere preparata la chicha, come il mais – non veniva colpita dalla mancanza di acqua. Gli autori dello studio sostengono che questo rifornimento costante di birra abbia supportato la stabilità della società Wari, un grande impero costituito da differenti gruppi di persone provenienti da tutto il Perù.
Capire come un’identità condivisa e pratiche culturali aiutino a consolidare le società sta divenendo sempre più importante anche nel mondo di oggi. Ryan Williams, autore dell’articolo su Sustainability, ha dichiarato: “Questa ricerca è importante perché aiuta a capire come le istituzioni creino i legami che tengono insieme persone che provengono da elettorati molto diversi e con basi culturali molto differenti. Senza di essi grandi entità politiche iniziano a frammentarsi e a suddividersi in pezzi ancora più piccoli. La Brexit è un esempio di questa frammentazione nell’Unione europea di oggi. Abbiamo bisogno di comprendere i costrutti sociali che sorreggono questi elementi unificanti se vogliamo essere in grado di mantenere un’unità politica nella società”.
Condividere un buon boccale di birra per superare le diversità e trovare un accordo, per quanto semplicistico, non sarebbe per niente male come inizio.
Credits immagine: foto di Tembela Bohle da Pexels