C’era una volta un ricco commerciante tedesco di nome Heinrich Schliemann. Da sempre Heinrich era affascinato dai racconti narrati nell’Iliade e, un bel giorno, accumulate abbastanza risorse per uno scavo archeologico, partì per la Troade, in Asia Minore, e, testo di Omero alla mano, nel 1871 riuscì a portare alla luce la mitica città di Troia. Questa è la versione sintetica e quasi fiabesca di uno dei più grandi ritrovamenti nella storia dell’archeologia. Esistono altri testi da cui gli studiosi stanno cercando di ricavare informazioni che possano portare alla ricostruzione di epoche molto lontane. Uno di questi è proprio la Bibbia.
Timna Valley e luogo dello scavo. Fonte: Erez Ben-Yosef, Dafna Langgut, Lidar Sapir-Hen, Beyond smelting: New Insights on Iron Age (10th c. BCE) metalworkers community from excavation at a gatehouse and associated livestock pens in Timna, Israel. Journal of Archaeological Science: reports 11 (2017) 411-426
C’era una volta un ricco commerciante tedesco di nome Heinrich Schliemann. Da sempre Heinrich era affascinato dai racconti narrati nell’Iliade e, un bel giorno, accumulate abbastanza risorse per uno scavo archeologico, partì per la Troade, in Asia Minore, e, testo di Omero alla mano, nel 1871 riuscì a portare alla luce la mitica città di Troia. Questa è la versione sintetica e quasi fiabesca di uno dei più grandi ritrovamenti nella storia dell’archeologia. Esistono altri testi da cui gli studiosi stanno cercando di ricavare informazioni che possano portare alla ricostruzione di epoche molto lontane. Uno di questi è proprio la Bibbia.
In passato numerose sono state le campagne di scavo nei luoghi del Vecchio Testamento per trovare indizi tangibili di ciò che veniva narrato nelle Sacre Scritture. Negli anni ‘30 uno sguardo particolare venne rivolto alle storie di Davide e del re Salomone: l’archeologo Nelson Glueck affermò di aver trovato le celebri miniere di rame di re Salomone presso Faynan, in un’area di confine tra Giordania e Israele. Il quadro, però, non risultava convincente perché le date dei ritrovamento sembravano non corrispondere al periodo storico di riferimento per le vicende bibliche.
Studio e ricerche legati al complesso minerario sono proseguiti. Nel 2013 sono iniziati gli scavi del progetto CTV – Central Timna Valley – e, nel corso dei lavori, in una zona ricca di miniere di rame e di campi di fusione, sono state ritrovate strutture murarie, una porta fortificata, recinti e stalle per animali e, accatastate sulla faccia interna delle mura, pile di escrementi che, neanche a dirlo, si sono rivelati uno scrigno preziosissimo di informazioni.
Un pezzo di escremento decomposto (A), escrementi di Caprini (B), un corno di capra (c). Fonte: Erez Ben-Yosef, Dafna Langgut, Lidar Sapir-Hen, Beyond smelting: New Insights on Iron Age (10th c. BCE) metalworkers community from excavation at a gatehouse and associated livestock pens in Timna, Israel. Journal of Archaeological Science: reports 11 (2017) 411-426
Gli archeologi, i quali inizialmente avevano creduto che lo sterco fosse recente, sono stati smentiti dalle datazioni al radiocarbonio che hanno rivelato un’origine più antica, risalente al X secolo avanti Cristo. La materia organica, in un clima estremamente arido, è riuscita a conservare in maniera ottimale resti di ossa, semi, polline, tutto materiale oggetto di analisi archeozoologiche e archeobotaniche. E non è finita qui: numerosi sono stati anche i frammenti di ceramica e le scorie della lavorazione del rame rinvenuti.
Frammento in ceramica di una delle parti di una fornace. Fonte: Erez Ben-Yosef, Dafna Langgut, Lidar Sapir-Hen, Beyond smelting: New Insights on Iron Age (10th c. BCE) metalworkers community from excavation at a gatehouse and associated livestock pens in Timna, Israel. Journal of Archaeological Science: reports 11 (2017) 411-426
Cosa è emerso dai reperti e dai dati ottenuti? Molto si è iniziato a comprendere del sistema di produzione del rame nella prima fase dell’Età del Ferro e della società sviluppatasi intorno a questa attività. Le mura erano sicuramente un metodo di difesa e questo ci dice che quello era un periodo di instabilità e di possibili minacce militari. La presenza di asini, animali da soma indispensabili per il trasporto di materiale industriale e anche di derrate alimentari provenienti da molto lontano – probabilmente una distanza maggiore di 100 km – per mantenere uno stile di vita dignitoso per gli operai metallurgici, ci racconta quanto questo lavoro fosse importante.
L’alimentazione degli asini e degli esseri umani era curata: i primi mangiavano fieno anziché paglia, i secondi ottimi tagli di carne di capra ma anche frutta, cereali e pesce, fatti arrivare da zone lontane insieme anche ad abiti in lino. Questo testimonia la presenza di un sistema di commerci complesso che forse includeva anche le antiche Palestina e Giudea.
La produzione di rame doveva essere una delle industrie più remunerative del tempo. Bisogna pensare che nel X sec. a.C. il bronzo era ancora il metallo dominante nella costruzione di armi e di strumenti per l’agricoltura. Una risorsa che poteva essere attaccata per indebolire un governo. Nel Vecchio Testamento è descritta una battaglia tra l’esercito di Davide e gli Edomiti, la società complessa a cui possono essere riferiti i ritrovamenti dello scavo. Il primo ebbe la meglio, probabilmente ponendosi in una posizione tale da poter chiedere tributi.
È stata quindi trovata la prova della veridicità dei versi della Bibbia? Uno degli argomenti dei detrattori di Glueck era anche il livello di sviluppo delle società indicate nella Bibbia: Davide e Salomone non dovevano essere dei re così potenti ma dei “semplici” capitribù certamente non in grado di gestire industrie minerarie complesse e reti di commerci a lunga distanza. Ora sappiamo che nel X secolo a.C. l’industria del rame era incredibilmente sviluppata e di fondamentale importanza per le società che investivano in questa attività, abbiamo compreso che in quel tempo dovevano esistere sistemi di governo più complessi di piccoli villaggi.
Ma no, non abbiamo la certezza di essere davanti alle miniere di Salomone e ai resti delle storie dell’Antico Testamento. Sappiamo bene che i libri sacri spesso uniscono fede e fatti storici ed è ovvio che gli studiosi debbano concentrarsi solo su questi ultimi per svelare la “cronaca” che si cela in tutte le grandi narrazioni.