“My name is Potato” è il titolo di una simpatica canzone interpretata nel lontano 1977 da Rita Pavone. La vera protagonista del brano e del video da esso tratto è una curiosa patata con un forte accento americano. Nella messa in scena c’è un fondo di verità: questo tubero, che insieme a pasta e pane fornisce una buona percentuale dei carboidrati che assumiamo nella nostra dieta, viene da lontano. Esistevano già prove che hanno permesso di ricostruire la sua storia ma la “pistola fumante”, che testimonia il luogo e il momento in cui gli uomini hanno deciso di coltivarla, è stata trovata solo recentemente.
Immagine tratta dal video della canzone di Rita Pavone “My Name is Potato” (1977). Fonte: www.dailymotion.com
“My name is Potato” è il titolo di una simpatica canzone interpretata nel lontano 1977 da Rita Pavone. La protagonista del brano e del video da esso tratto è una curiosa patata con un forte accento americano. Nella messa in scena c’è un fondo di verità: questo tubero, che insieme a pasta e pane fornisce una buona percentuale dei carboidrati che assumiamo nella nostra dieta, viene da lontano. Esistevano già prove che hanno permesso di ricostruire la sua storia ma la “pistola fumante”, che testimonia il luogo e il momento in cui gli uomini hanno deciso di coltivarla, è stata trovata solo recentemente.
Sapevamo che si era iniziato a coltivare patate a partire da un’unica varietà selvatica del Perù meridionale grazie all’analisi del DNA di 261 varietà selvatiche e 98 varietà coltivate. Eravamo anche venuti a conoscenza del fatto che le prime coltivazioni dovevano essere nel Sud America, in particolare nell’altopiano andino, nel Perù meridionale e nella Bolivia nord-occidentale. Mancavano però prove dirette, resti di piante che lo potessero confermare con certezza.
La testimonianza decisiva è arrivata con il lavoro di un gruppo di ricercatori della University of Leicester che hanno recentemente pubblicato i loro risultati su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America. Resti microscopici di patate coltivate sono stati trovati su antichi strumenti per la macinazione, seppelliti nel sito archeologico di Jiskairumoko, nel bacino del Titicaca, sud del Perù. Probabilmente questi utensili erano adoperati per rompere la buccia dei tuberi.
Differenti granuli di amido. Fonte: http://archaeobotany.dept.shef.ac.uk
Questi strumenti in pietra, risalenti a un periodo compreso tra il 3400 a.C. e il 1600 a.C., hanno conservato particolari tracce: granuli di amido. L’amido è una delle forme in cui si presentano i carboidrati in natura e sono contenuti in cereali, legumi, radici e tuberi. Questi granelli sono specie-specifici, ossia hanno caratteristiche particolari e riconoscibili – la tipologia, la dimensione, la forma e alcune proprietà mostrate al microscopio – diverse a seconda della specie a cui appartengono. I paleobotanici, osservandoli al microscopio, riescono a classificarli e ricondurli alla pianta di appartenenza Abbiamo parlato di qualcosa di simile nel post dedicato alla palinologia.
Sembra, quindi, che la patata sia stata coltivata per la prima volta nei campi di Jiskairumoko. Questo fu uno dei passi che traghettarono la popolazione verso un’economia basata sull’agricoltura. Abbiamo finalmente un incipit per la storia di un tubero che, una volta domesticato, ha rivoluzionato il modo di nutrirsi di quasi tutto il mondo.
