Tra pochissimi giorni festeggeremo il Natale e le nostre case sono già un tripudio di rossi: le decorazioni, le stelle di Natale, i cappellini di Santa Claus. Il rosso è il colore del sangue, della vita, della regalità, e proprio in questo periodo è declinato in accezioni religiose e pagane. Nello studio dei beni culturali questo colore ha sempre rivestito un ruolo importante in quanto impiegato molto frequentemente e preparato a partire da differenti materiali, dalle terre naturali alle molecole organiche sintetizzate in laboratorio. Prima di scambiarci gli auguri, ecco un breve excursus sui principali pigmenti rossi adoperati nella storia dell’arte.
Tra pochissimi giorni festeggeremo il Natale e le nostre case sono già un tripudio di rossi: le decorazioni, le stelle di Natale, i cappellini di Santa Claus. Il rosso è il colore del sangue, della vita, della regalità, e proprio in questo periodo è declinato in accezioni religiose e pagane. Nello studio dei beni culturali questo colore ha sempre rivestito un ruolo importante in quanto impiegato molto frequentemente e preparato a partire da differenti materiali, dalle terre naturali alle molecole organiche sintetizzate in laboratorio. Prima di scambiarci gli auguri, ecco un breve excursus sui principali pigmenti rossi adoperati nella storia dell’arte.
Il rosso utilizzato sin dalla Preistoria è quello delle terre rosse, contenenti minerali di ferro quali l’ematite (Fe2O3).
A sinistra terre rosse spagnole, foto di V.F. Marrese per Teatro Anatomico 2013. A destra un dettaglio delle pitture parietali delle Grotte di Altamira, in Spagna (immagine del Museo de Altamira y D. Rodríguez, via Wikimedia Commons)
Sia in pittura sia per la tintura di tessuti, ritroviamo sin dall’antichità colori naturali di origine vegetale e animale: la robbia o lacca di Garanza – ricavata dalle radici della Rubia tinctorum-, il chermes e la porpora di Tiro, il primo preparato a partire dai corpi essiccati delle femmine dell’insetto Kermes vermilio, la seconda ottenuta dall’estrazione del colorante da molluschi della specie Murex brandaris.
Rubia tintorum (immagine tratta da http://centroricercapianteofficinali.blogspot.it), femmine di Kermes vermilio su di un ramo (fotografia di Paul Starosta, http://www.paulstarosta.com) e conchiglia di Murex bradensis (immagine tratta da waste.ideal.es)
Cinabro (solfuro di mercurio , HgS) e minio (ossido di piombo, 2PbO . PbO2) sono presenti nei codici miniati.
A sinistra frontespizio del Salterio diurno del XVII sec. proveniente dal Convento dei Cappucini di Caltanissetta (Wikimedia Commons). A destra, dall’alto, cristalli di cinabro (immagine tratta da www.minerva.unito.it) e un campione macroscopico di minio (Wikimedia Commons)
Fonte: www.museidigenova.it . Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto (Genova, 1609 – Mantova, 1664) Natività, olio su tela
Vi auguro un sereno Natale e un felice inizio d’anno con la Natività del Grechetto conservata a Genova, proprio nel Palazzo Rosso. Ci vediamo a gennaio!
