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10 Lug 2017

Un’estate per APProdare a Vada

Alessia Colaianni

Alessia Colaianni
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L’estate è tornata e, se avete il desiderio di avventurarvi nelle meraviglie della nostra penisola, non vi resta che esplorare i numerosi scavi archeologici aperti al pubblico. Possono essere la meta ideale per grandi e piccini, soprattutto ora che la tecnologia ci permette di fare un passo avanti e guardare con occhi diversi quello che a un profano può sembrare un cumulo di pietra e terra ma che, grazie al lavoro di archeologi e scienziati, si trasforma nella ricostruzione comprensibile di parte della nostra civiltà, della nostra storia.

L’estate è tornata e, se avete il desiderio di avventurarvi nelle meraviglie della nostra penisola, non vi resta che esplorare i numerosi scavi archeologici aperti al pubblico. Possono essere la meta ideale per grandi e piccini, soprattutto ora che la tecnologia ci permette di fare un passo avanti e guardare con occhi diversi quello che a un profano può sembrare un cumulo di pietra e terra ma che, grazie al lavoro di archeologi e scienziati, si trasforma nella ricostruzione comprensibile di parte della nostra civiltà, della nostra storia.

Non è la prima volta che in questo spazio parliamo di applicazioni per smartphone e tablet e, ancora una volta, il lavoro multidisciplinare tra sviluppatori e studiosi ha dato vita a uno strumento incredibilmente efficace per far dialogare turismo, tecnologia e ricerca. È giunto per noi il momento di APProdare a Vada!

L’attuale area archeologica di San Gaetano di Vada, situata nel Comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, in età antica era un quartiere di Vada Volterrana, il porto di Volterra, dove giungevano merci quali anfore, ceramica da mensa, grano, generi alimentari e materie grezze come, ad esempio, vetro, metalli e marmi. I prodotti conservati potevano appartenere al territorio ed essere destinati alla commercializzazione per mare oppure potevano esser giunti fin lì dall’intero bacino del Mediterraneo.

 

Screenshot dell'app APProdare a Vada 1

 

Screenshot di una delle schermate dell’app “APProdare a Vada”

Uno dei pregi che si avverte immediatamente nell’utilizzo dell’applicazione per dispositivi mobile “APProdare a Vada”, progettata come ausilio alla visita di questi luoghi, è il poterne posizionare il momento dell’utilizzo prima, durante e dopo il percorso guidato. “Prima” perché è possibile leggerne a casa i contenuti sintetici ma esaustivi che, per mezzo anche di immagini, semplici animazioni, file audio e approfondimenti – dalla letteratura alle pratiche di scavo archeologico – ci introducono al sito e ci rendono pronti all’osservazione e alla comprensione di ciò che ci sarà mostrato sul posto.

“Durante” in quanto, una volta a Vada, potremo fotografare con i nostri smartphone e tablet i QR code presenti per accedere alla realtà aumentata e stupirci nell’ammirare la ricostruzione dei due complessi termali presenti, dell’horreum (il magazzino), della fontana monumentale e della schola ossia la sede di una delle corporazioni di lavoratori che frequentavano il porto.

Esempio di QR Code

Un esempio di QR code. Fonte: Di Joebigwheel – Image generated with QR Code Generator from the open source ZXing Project, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11024708


Cos’è il QR code? Sicuramente ne avrete già visto alcuni esempi su locandine, pacchi di biscotti o imballaggi di elettrodomestici. Il codice QR – Quick Response Code – è un codice a barre la cui lettura, tramite un apposito lettore – i nostri smartphone o tablet provvisti di un software specifico che possa riconoscere l’”immagine” e quindi reindirizzarci verso specifici indirizzi web – ci permette di visualizzare sui nostri dispositivi contenuti speciali o siti internet dedicati. Nel nostro caso ci darà la possibilità di accedere alla realtà aumentata legata alle differenti zone e ai bellissimi reperti di Vada.

E il “dopo”? Perché consultare l’”APProdare a Vada” una volta tornati a casa? Potremmo farlo per testare le nostre nuove conoscenze rispondendo al simpatico quiz riguardante lo scavo e la sua storia, un pizzico di didattica per niente noioso o disturbante in un contesto probabilmente vacanziero. Oppure per programmare una seconda tappa del nostro fine settimana estivo a Rosignano Marittimo, grazie ai riferimenti alla collezione del suo Museo Archeologico, dove sono conservati i reperti portati alla luce.

 

Screenshot dell'app APProdare a Vada 2

Screenshot di una delle schermate dell’app “APProdare a Vada”

È importante sottolineare che l’applicazione non sostituisce la figura della guida: le visite con app sono inserite in percorsi culturali che comprendono anche degustazioni di prodotti locali.

Il progetto è nato dalla collaborazione dell’Università di Pisa, direzione scientifica dello scavo archeologico, della Società Cooperativa Archeodata, che ha curato testi e immagini, e della Lotrèk Digital Agency di Pistoia, per la parte tecnica, insieme alla Regione Toscana, al Comune di Rosignano Marittimo e al Museo Archeologico Palazzo Bombardieri.

Il prossimo weekend, in alternativa alle caotiche spiagge, potreste dirigervi in Toscana per APProdare a Vada, cosa ne pensate?

Alessia Colaianni
Alessia Colaianni
Giornalista pubblicista, si è laureata in Scienza e Tecnologia per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali e ha un dottorato in Geomorfologia e Dinamica Ambientale. Divulga in tutte le forme possibili e, quando può, insegna.
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