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12 Dic 2016

Clima: Problemi per Babbo Natale, le renne diventano più piccole

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Babbo Natale potrebbe presto aver bisogno di animali di altro genere, per trainare la sua slitta: secondo un nuovo studio, il peso delle renne delle isole Svalbard è diminuito del 12 per cento negli ultimi 16 anni.

Babbo Natale potrebbe presto aver bisogno di animali di altro genere, per trainare la sua slitta: secondo un nuovo studio, il peso delle renne delle isole Svalbard è diminuito del 12 per cento negli ultimi 16 anni. Gli scienziati, riuniti a Liverpool durante il meeting della British Ecological Society, hanno spiegato che l’innalzamento delle temperature sta privando le femmine delle renne di nutrienti molto importanti durante la fase della gestazione.

 

Il ghiaccio ostacola la nutrizione

Le nevi, nelle Svalbard, coprono solitamente il terreno per 8 mesi all’anno il che, combinato con le basse temperature, limita la crescita dell’erba a giugno e luglio. L’aumento di circa 1,5 gradi delle temperature estive ha però avuto come conseguenza il fatto che i pascoli sono diventati più produttivi, il che ha permesso alle renne femmina di guadagnare più peso in vista dell’autunno e, quindi, concepire più piccoli. Tuttavia, gli inverni più caldi hanno portato più piogge che creano uno strato di ghiaccio quando l’acqua si deposita sulla neve, il che limita le possibilità della renna di nutrirsi. La renna, infatti, può facilmente accedere al cibo sotto la neve, usando le sue corna, ma non riesce a rompere il ghiaccio duro. Di conseguenza, le renne femmine mangiano di meno, sono affamate, e spesso abortiscono oppure i loro cuccioli hanno un peso alla anscita molto minore della norma. In questo scenario si aggiunge anche il fatto che negli ultimi 20 anni il numero di renne è aumentato vertiginosamente, il che significa una maggiore concorrenza nel trovare il cibo.

 

Un calo ponderale di 7 chili

Secondo la ricerca di Steve Albon, del James Hatton Institute di Aberdeen, nel 1994 la massa media di una renna adulta era di 55 chilogrammi, ma nel 2010 è calata fino a 48 chilogrammi. Un fenomeno che però, rassicurano gli scienziati, per ora non mette a rischio estinzione questa specie. “Le conseguenze, però, potrebbero andare dalle dimensioni minori delle renne artiche fino a delle catastrofiche morìe, causate dall’aumento del ghiaccio sulla terra” ha spiegato Albon. In ogni caso, comunque, le renne sembrano soffrire gli impatti dei cambiamenti climatici meno di alcune altre specie artiche, come gli orsi polari, per esempio, che si prevede siano a rischio scomparsa nei prossimi 40 anni a causa della fusione del ghiaccio marino artico.

 

 

Per saperne di più: 

Il ponte del consenso e le cause del riscaldamento globale

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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