Secondo un nuovo studio spagnolo, la plastica continua a inquinare gli oceani, ma a concentrazioni minori di quanto si stimasse finora. Un meccanismo sconosciuto sta rimuovendo i detriti dalla superficie delle acque?
Secondo un nuovo studio spagnolo, la plastica continua a inquinare gli oceani, ma a concentrazioni minori di quanto si stimasse finora. Un meccanismo sconosciuto sta rimuovendo i detriti dalla superficie delle acque?
L’inquinamento causato dalla plastica è ormai un problema che riguarda l’intera superficie globale degli oceani. Le tecnologie di produzione di massa di materie plastiche sono comparse all’incirca alla metà del 1900 e da quel momento è iniziato l’accumulo di rifiuti di plastica negli oceani del mondo. Gli scienziati sono corsi ai ripari prima di tutto analizzando la concentrazione di detriti di plastica nei campioni oceanici: questo livello, inizialmente, è aumentato in parallelo con l’incremento della produzione di materie plastiche e si è stabilizzato negli anni Ottanta, nonostante la continua crescita della produzione e dello smaltimento della plastica.
Andrés Cózar e colleghi, come si legge nello studio pubblicato sulla rivista Pnas, hanno misurato la presenza di detriti plastici in campioni di superficie dell’oceano raccolti durante la Spanish Circumnavigation Expedition Malaspina 2010, una spedizione di nove mesi che aveva lo scopo di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sugli oceani di tutto il mondo. Gli autori hanno analizzato 3070 campioni di superfici oceaniche raccolti in tutto il mondo scoprendo che l’88 per cento dei siti campione conteneva detriti di plastica di varie dimensioni, con concentrazioni più elevate che si registravano nei cinque giri oceanici subtropicali.
L’analisi granulometrica ha rivelato che il contenuto di plastica totale stimato, tra 10.000 e 40.000 tonnellate, era inferiore rispetto a previsioni formulate in precedenza. I risultati suggeriscono che i detriti derivanti da rifiuti di plastica continuano a essere molto diffusi negli oceani, ma che un meccanismo sconosciuto sta rimuovendo i piccoli frammenti di plastica dalle acque di superficie a una velocità molto elevata. Secondo gli scienziati saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare quali sono i sistemi responsabili della scomparsa di questi piccoli frammenti di plastica.