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21 Mag 2019

Chi è Greta Thunberg, la più giovane candidata al Nobel per la Pace?

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Una ragazzina con le trecce, dalla volontà di ferro, venuta dal nord per metterci in guardia sui cambiamenti climatici, per risvegliare le coscienze di adulti e governanti e dirci che ormai, nel 2019, non abbiamo più bisogno di messaggi di speranza ma di azioni concrete e immediate affinché gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi siano realmente raggiunti. Stiamo parlando di Greta Thunberg, simbolo della lotta attiva contro il global warming. Qual è la sua storia e come mai è stata candidata al Premio Nobel per la Pace?

Una ragazzina con le trecce, dalla volontà di ferro, venuta dal nord per metterci in guardia sui cambiamenti climatici, per risvegliare le coscienze di adulti e governanti e dirci che ormai, nel 2019, non abbiamo più bisogno di messaggi di speranza ma di azioni concrete e immediate affinché gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi siano realmente raggiunti. Stiamo parlando di Greta Thunberg, simbolo della lotta attiva contro il global warming. Qual è la sua storia e come mai è stata candidata al Premio Nobel per la Pace?

 

Greta e gli scioperi davanti al Parlamento svedese

 

Greta, nonostante la giovane età, è ben consapevole di quanto sia importante agire in prima persona affinché le cose cambino, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente: lo ha appreso dall’esempio della madre Malena Ernman, cantante lirica e attivista ambientale. Sa anche che la buona volontà dei singoli individui è una goccia nell’oceano senza il contributo dei governi e, per smuovere la politica, è necessario manifestare. Ecco che, il 20 agosto 2018, invece che andare a scuola, Greta è in piedi davanti al Riksdag, il parlamento nazionale del Regno di Svezia con un cartello che recita “Skolstrejk för klimatet” (sciopero scolastico per il clima). Qual è il motivo di questi scioperi? Per la Svezia l’estate 2018 è stato un periodo difficile: ci sono state ondate di calore anomale e incendi, eventi che potrebbero ripetersi a causa degli effetti del riscaldamento globale. Greta è spaventata e vuole che le persone aprano gli occhi. Giunti a questo punto, solo le politiche perseguite dalle nazioni di tutto il mondo potranno porre un freno alle catastrofi ambientali che ci aspettano se non diminuiamo le emissioni di anidride carbonica e non prendiamo seri provvedimenti per la salvaguardia del Pianeta. Lei è lì, anche il giorno prima delle elezioni, e lo sarà ogni venerdì, finché la Svezia non si allineerà con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. La risolutezza di questa ragazza incuriosisce e, grazie alla grande eco generata dagli organi di stampa e dai social media, la sua storia fa il giro del globo.

 

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Nasce il movimento Friday for Future

 

Gli studenti di tutto il mondo sono profondamente ispirati da Greta Thunberg ed è così che nasce il movimento Fridays for future: i giovani di qualsiasi latitudine si sono riuniti (e continuano a farlo) nelle piazze delle loro città, ogni venerdì, per chiedere ai propri governi azioni concrete contro i cambiamenti climatici, reclamando il proprio diritto al futuro. Il culmine di questa serie di manifestazioni è stato il Global Strike for Future, svoltosi il 15 marzo 2019, per chiedere ai politici di rispettare quanto stabilito dall’Accordo di Parigi, ossia mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C e continuare a impegnarsi affinché la temperatura media globale non arrivi a 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.
Greta, nonostante l’età acerba (sedici anni) e i pareri di numerosi detrattori, ha proseguito la sua missione: ha tenuto i suoi discorsi in occasione della COP24, la ventiquattresima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, al Forum economico mondiale di Davos, al Parlamento europeo, presso il Senato italiano, e ha incontrato Papa Francesco. Sta anche accompagnando le manifestazioni degli studenti in giro per l’Europa, naturalmente viaggiando in treno.

 

I motivi della candidatura per il Premio Nobel per la Pace

 

Greta Thunberg è stata proposta per il Premio Nobel per la Pace da un gruppo di deputati socialisti norvegesi. Qualcuno si chiederà quale sia il nesso tra clima e pace. Uno dei tre parlamentari, Freddy André Øvstegård, ha risposto: “Il cambiamento climatico è forse già il più importante fattore scatenante di guerra, conflitto e rifugiati, e lo sarà specialmente in futuro. Quando Greta si è seduta davanti al Parlamento svedese e ha iniziato il movimento di massa indirizzato all’azione per il clima in giro per il globo, lei ha anche contribuito alla pace”. È bene chiarire che il Premio Nobel per la Pace è assegnato con una procedura differente rispetto agli altri premi Nobel. Prima di tutto è deciso da un comitato nominato dal Parlamento norvegese (e non svedese) e i suggerimenti possono provenire da persone qualificate che appartengono a determinate categorie quali, ad esempio, vincitori passati del Premio Nobel per la Pace, accademici che si occupano di storia, scienze sociali, legge, filosofia, teologia e religione e, per l’appunto, membri delle assemblee e dei governi nazionali (membri del gabinetto o ministri) di stati sovrani così come i capi di stato.
Se Greta vincesse, sarebbe la più giovane a essere insignita di questo riconoscimento dopo Malala Yousafzai, premiata nel 2014 a diciassette anni per “per la lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”, e la seconda a meritare il Nobel per il suo lavoro contro il riscaldamento globale: il primo fu l’allora vicepresidente degli Stati Uniti d’America, Al Gore, che vinse nel 2007, insieme all’IPCC-Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) per “i loro sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore sui cambiamenti climatici provocati dall’uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti”.

 

Continuiamo a parlare di salvaguardia dell’ambiente nell’articolo di Fabio De Menna, Edoardo Desiderio e Matteo Vittuari, “Nexus: acqua, cibo ed energia nello sviluppo sostenibile”, che potrete acquistare e leggere singolarmente o con l’intero numero di aprile 2019 di Sapere.

 

Immagine di copertina: Greta Thunberg al Parlamento europeo di Strasburgo il 16 aprile 2019. Credits: European Parliament su Flickr, CC BY 2.0 

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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