I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano come l’Italia sia una delle nazioni che registra uno dei più elevati consumi di alcol al mondo. In Europa l’alcol è il principale fattore di rischio per la salute dei giovani, e in tutto il mondo provoca 3,3 milioni di morti ogni anno, ossia il 15,9% del totale dei decessi. Alla luce di queste informazioni, l’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBCN) e il Centro di riferimento alcologico (CRARL) della Regione Lazio hanno redatto le prime linee guida ufficiali in Italia per il trattamento dell’alcolismo.
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano come l’Italia sia una delle nazioni che registra uno dei più elevati consumi di alcol al mondo. In Europa l’alcol è il principale fattore di rischio per la salute dei giovani, e in tutto il globo provoca 3,3 milioni di morti ogni anno, ossia il 15,9% del totale dei decessi. Alla luce di queste informazioni, l’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBCN) e il Centro di riferimento alcologico (CRARL) della Regione Lazio hanno redatto le prime linee guida ufficiali in Italia per il trattamento dell’alcolismo.
Un po’ di numeri
Il 16 maggio di quest’anno ha avuto luogo l’Alcohol Prevention Day 2018. L’evento, organizzato dall’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, ha come obiettivo l’aggiornamento tecnico-scientifico ed epidemiologico delle tendenze in atto a livello nazionale e internazionale, offrendo un’occasione di confronto sulle tematiche legate al consumo di alcolici. I dati divulgati risultano preoccupanti: sono circa 35 milioni gli italiani sopra gli 11 anni di età che consumano bevande alcoliche e, di questi, più di 8,6 milioni assumono un comportamento a rischio. Purtroppo tra i consumatori figurano anche i minori (ai quali la vendita e somministrazione di bevande alcoliche dovrebbe essere vietata sino ai 18 anni), i giovani sino ai 24 anni e gli anziani. In termini di spesa della sanità pubblica, l’esposizione all’alcol è causa di circa 41.000 accessi al pronto soccorso, dovuti ad abuso di alcol episodico, e di 57.000 ricoveri ospedalieri, il 42% dei quali ha come diagnosi principale una condizione alcol-correlata.
L’alcolismo
La Guida utile all’identificazione e alla diagnosi dei problemi alcol-relati, promossa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali nel 2008, definisce l’alcolismo come “un disturbo a genesi multifattoriale (bio-psico-sociale) associato all’assunzione (episodica e cronica) di bevande alcoliche, con presenza o meno di dipendenza, capace di provocare una sofferenza multidimensionale che si manifesta in maniera diversa da individuo a individuo” Le caratteristiche di questa forma di dipendenza sono:
- la perdita di controllo nel consumo di alcolici;
- la modificazione del modello di consumo con comparsa di desiderio compulsivo di assumere alcolici anche in assenza di intossicazione in atto;
- l’incapacità di rinunciare all’assunzione di alcol e il conseguente sforzo per procurarselo, dovuto all’irresistibile desiderio legato al piacere dell’assunzione (dipendenza psichica), con tendenza ad aumentare la dose per mantenere il medesimo effetto (tolleranza ) e al timore dell’insorgenza della sintomatologia organica di privazione o astinenza (dipendenza fisica);
- il cambiamento dello stile di vita, rappresentato dalla tendenza all’isolamento, dal deterioramento fino alla perdita delle abituali relazioni sociali;
- i problemi legati alla famiglia o alla propria rete sociale.
{youtube}https://www.youtube.com/watch?v=vkpz7xFTWJo{/youtube}
Cosa sono le linee guida?
L’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBCN) e il Centro di riferimento alcologico (CRARL) della Regione Lazio hanno stilato, quindi, delle linee guida riguardanti questo fenomeno. Cosa si intende per linee guida? Sono “raccomandazioni di comportamento clinico, elaborate mediante un processo di revisione sistematica della letteratura e delle opinioni di esperti, con lo scopo di aiutare i medici e i pazienti a decidere le modalità assistenziali più appropriate in specifiche situazioni cliniche” (Field MJ, Lohr KN (eds). Guidelines for Clinical Practice: from development to use. 1992, Institute of Medicine, National Academy Press,Washington, DC). Questo tipo di documento assicura che gli interventi messi in atto possano risultare sempre appropriati, limitando lo spazio ad attività sviluppate sulla base di conoscenze errate o della soggettività di chi le svolge.
Il documento del CNR e del CRARL
Queste prime linee guida ufficiali italiane per il trattamento dell’alcolismo sono state pubblicate sul numero 3 (maggio-giugno 2018) di Rivista di Psichiatria e rappresentano un punto di inizio per elaborare un codice di comportamento condiviso, al fine di trattare le persone affette da questo disturbo. “L’obiettivo principale di queste linee guida sarà quello di garantire l’omogeneità dei trattamenti e un incremento qualitativo dell’assistenza dei pazienti, così da ridurre le conseguenze psicosociali e sulla salute pubblica di questa importante malattia psichiatrica”, hanno spiegato gli autori dell’articolo Marco Fiore, biologo e ricercatore CNR-IBCN, e Mauro Ceccanti, responsabile del Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio, Azienda Policlinico Umberto I. Il sito del CRARL ospiterà una piattaforma che raccoglierà i suggerimenti dei numerosi esperti nel campo delle dipendenze, proposte che saranno poi esaminate da un comitato internazionale.
Anche il fumo è una dipendenza che, però, danneggia anche l’ambiente. Scoprite come acquistando e leggendo l’articolo “I mozziconi di sigaretta: una persistente minaccia per l’ambiente” di Giuliano Bonanomi e Virginia Lanzotti, pubblicato sul numero di agosto 2016 di Sapere.