Sarà dedicata a Maria Gaetana Agnesi l’edizione di quest’anno di #STEMintheCity: un intero programma di eventi che si svolgerà per tutto il mese di aprile a Milano e affronterà temi legati al divario di genere nell’ambito delle materie scientifiche (STEM, Science – Technology – Engineering – Mathematics). Workshop, dibattiti e altri incontri avranno il compito di stimolare bambine, ragazze e studentesse universitarie a intraprendere percorsi di studio e carriera in settori scientifici e tecnologici. Chi è Maria Gaetana Agnesi e in che modo è legata alle donne nelle STEM?
Sarà dedicata a Maria Gaetana Agnesi l’edizione di quest’anno di #STEMintheCity: un intero programma di eventi che si svolgerà per tutto il mese di aprile a Milano e affronterà temi legati al divario di genere nell’ambito delle materie scientifiche (STEM, Science – Technology – Engineering – Mathematics). Workshop, dibattiti e altri incontri avranno il compito di stimolare bambine, ragazze e studentesse universitarie a intraprendere percorsi di studio e carriera in settori scientifici e tecnologici. Chi è Maria Gaetana Agnesi e in che modo è legata alle donne nelle STEM?
L’enfant prodige
Maria Gaetana Agnesi fu una famosa matematica del Settecento italiano. Nacque a Milano, il 16 maggio 1718, da una famiglia numerosa (ebbe più di venti, tra fratelli e sorelle) e facoltosa, grazie al commercio della seta a cui si dedicò il padre, Pietro. La piccola Maria mostrò già da bambina incredibili capacità di apprendimento: da piccolina i genitori la avviarono allo studio delle lingue e ben presto riuscì a parlarne ben sei oltre all’italiano. Osservando gli enormi progressi della figlia, Pietro incoraggiò subito le sue inclinazioni, indirizzandola verso altre discipline quali la filosofia e la matematica, materia in cui riuscì senza dubbio a eccellere.
La passione per la matematica e i suoi successi
È il 1748 quando Maria Gaetana pubblica due volumi intitolati Istituzioni Analitiche ad Uso della Gioventù Italiana, un testo divulgativo e didattico sulle basi dell’algebra, la geometria analitica e il calcolo differenziale e integrale. Il lavoro era nato grazie collaborazione con Ramiro Rampinelli, monaco degli Olivetani e professore di Matematica e Fisica dell’Università di Pavia, e Jacopo Riccati, matematico. Quest’opera le valse il riconoscimento da parte dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria – a cui erano dedicati i volumi – e di papa Benedetto IV. Se la prima decise di donarle sontuosi gioielli, il secondo le offrì la cattedra di Matematica presso l’Università di Bologna (posto che, in seguito, non ricoprì). Tra i lavori della Agnesi non dobbiamo scordare anche la sua prima pubblicazione, Propositiones philosophicae (1738), e la descrizione della versiera, una curva a campana, precedentemente studiata da matematici di gran levatura quali di Pierre de Fermat, francese, autore di studi sul calcolo delle aree di figure piane e delle probabilità nel gioco d’azzardo, sull’ottica geometrica e celebre per i teoremi di teoria dei numeri.
Il richiamo della fede e l’amore verso il prossimo
Le Istituzioni furono tradotte in francese e inglese: proprio per un errore in quest’ultima versione, la versiera viene chiamata in alcuni paesi “witch of Agnesi”, perché il termine italiano passò per avversiera, parola che a sua volta indicava un “avversaria di Dio” e, quindi, strega. Non mancarono a Maria Gaetana ammirazione e approvazione da parte degli intellettuali dei salotti borghesi della Milano dell’epoca.
La ragazza, però, da anni coltivava delle aspirazioni diverse rispetto alla mondanità dalla quale, volente o nolente, era circondata: la vocazione religiosa. Aveva già tentato di intraprendere la vita monacale ma il padre le aveva negato questa possibilità, concedendole una vita più ritirata. Alla morte del genitore, nel 1752, non vi furono più impedimenti e, quella che era stata la signora della matematica, decise di destinare i suoi averi, il suo tempo e la sua passione, al prossimo. Maria Gaetana dapprima ospitò infermi e bisognosi nella sua casa e, quando non fu più possibile, cedette i suoi beni – anche i preziosi regali ricevuti dall’imperatrice – per costruire un ospizio per la cura delle persone con disturbi mentali. Nel 1771 si occupò del Pio Albergo Trivulzio di Milano, ancora oggi esistente. Morì nel 1799, servendo gli altri, lontana dalla gloria che la matematica le aveva donato.
Le storie di donne che hanno dedicato la propria vita alla ricerca sono tantissime. Su Sapere di ottobre, Giancarlo Marconi ha raccontato l’esistenza e le scoperte del Nobel per la Medicina del 2015, Tu Youyou. Imparate a conoscere insieme a noi questa ricercatrice coraggiosa, acquistando e leggendo l’articolo “Vincere il nobel grazie a un’erba”.
Immagine di copertina: ritratto di Maria Gaetana Agnesi tratto da Iconografia italiana degli Uomini e delle Donne celebri dall’epoca del risorgimento delle scienze e delle arti fino ai nostri giorni, Vol. III, Milano, Locatelli ; A. Masotti (1940). Maria Gaetana Agnesi, Rendiconti del seminario matematico e fisico di Milano, 14 : 89-127. Credits: Bianca Milesi Mojon [Public domain], via Wikimedia Commons