Nel 2009 la sessantaquattresima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 29 agosto Giornata internazionale contro i test nucleari. Scopriamo insieme la storia di questa ricorrenza.
Nel 2009 la sessantaquattresima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 29 agosto Giornata internazionale contro i test nucleari. Scopriamo insieme la storia di questa ricorrenza.
Stop ai test nucleari
Era il 2 dicembre 2009 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la risoluzione 64/35 con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza e la conoscenza riguardanti gli effetti devastanti delle esplosioni nucleari e la necessità di fermarle ed eliminare del tutto la presenza di armi nucleari su scala mondiale. La prima a perseguire gli obiettivi di questo documento era stata la Repubblica del Kazakistan che, proprio il 29 agosto 1991, aveva chiuso il sito nucleare Semipalatinsk. Lo scopo della celebrazione di questa data è spronare le Nazioni Unite, gli Stati Membri, le organizzazioni governative e non, ma anche le istituzioni accademiche, le associazioni giovanili e i media ad informare, educare e sostenere la necessità di vietare i test nucleari. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Disarmo (UNODA) e i suoi centri regionali sono, con il Dipartimento per l’Informazione Pubblica, i referenti all’interno del sistema delle Nazioni Unite per la celebrazione della Giornata, in stretta collaborazione con la Commissione preparatoria dell’Organizzazione per il trattato su un divieto complessivo dei test nucleari (CTBTO).
Il CTBT – Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty
Il trattato su un divieto complessivo dei test nucleari (in inglese Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty – CTBT) è lo strumento principale per eradicare i test sulle armi nucleari a livello globale. È stato adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996. Attualmente 183 nazioni hanno firmato il trattato e 166 lo hanno ratificato. Un altro passo importante è stato il documento finale del 2010 Review Conference of the Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons, tenutosi a New York, in cui è espressa la profonda preoccupazione riguardo le conseguenze catastrofiche a livello umanitario di qualsiasi utilizzo delle armi nucleari e in cui è riaffermata la necessità per tutti gli Stati di rispettare le leggi internazionali legate a questa problematica.
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Come fare a controllare a livello mondiale che queste regole siano osservate?
Sistemi di controllo
È grazie al progresso scientifico che l’uomo è riuscito a produrre questi terribili strumenti di distruzione ma, soprattutto con l’aiuto della scienza, si tiene sotto controllo l’uso delle armi nucleari. Come? Il trattato prevede un regime di verifica basato sull’International Monitoring System, le ispezioni in situ e l’International Data Center.
L’International Monitoring System consiste di 337 strutture (il 90% è attualmente funzionante) dislocate in tutto il mondo per monitorare eventuali indizi di esplosioni nucleari. Di quale tipo di strumentazione stiamo parlando? Sono stazioni sismiche, idroacustiche, postazioni per registrare gli infrasuoni generati da grandi esplosioni e, naturalmente, rivelatori di particelle radioattive nell’atmosfera e laboratori che analizzano radionuclidi.
Vi sono poi le ispezioni in situ, durante le quali vengono raccolte eventuali prove nei siti sospetti, e l’International Data Center, a Vienna, nel quartiere generale del CTBTO, in cui arrivano e vengono elaborati gigabyte di dati provenienti dalle stazioni di monitoraggio.
Una curiosità: tutte i dati raccolti forniscono anche informazioni ambientali e sono state adoperate per scopi differenti rispetto al controllo dei test nucleari. Possono servire, ad esempio, per lo studio degli oceani, dei vulcani, del riscaldamento globale e possono dare indicazioni in tempo reale ai centri di allerta tsunami. Nel marzo 2011, durante l’incidente della centrale di Fukushima, le stazioni dedicate all’analisi dei radionuclidi hanno tracciato la dispersione di radioattività su scala globale.
Per approfondire il tema della radioattività vi consigliamo il libro “La radioattività intorno a noi” di Giovanni Vittorio Pallottino che potete acquistare sul sito di Edizioni Dedalo.