Il Premio Turing 2019 è stato assegnato a Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton e Yann LeCun per le innovazioni concettuali e ingegneristiche che hanno reso le reti neurali profonde un componente critico per il calcolo. Cosa significa? Di quale tipo di riconoscimento si tratta? Di cosa si occupano i vincitori di quest’anno? Capiamolo insieme.
Il Premio Turing 2019 è stato assegnato a Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton e Yann LeCun per le innovazioni concettuali e ingegneristiche che hanno reso le reti neurali profonde un componente critico per il calcolo. Cosa significa? Di quale tipo di riconoscimento si tratta? Di cosa si occupano i vincitori di quest’anno? Capiamolo insieme.
Il “Nobel” dell’informatica
Il Premio Turing, per l’esattezza A.M. Turing Award, è assegnato ogni anno, a partire dal 1966, dalla Association for Computing Machinery, agli scienziati il cui contributo nel campo dell’informatica è stato duraturo e particolarmente rilevante sotto il profilo tecnico. Come avrete intuito è dedicato alla memoria di Alan Mathison Turing, il matematico inglese che ha posto le basi matematiche e studiato i limiti dell’uso delle macchine per il calcolo, celebre per il suo ruolo di crittoanalista per il Regno Unito durante il secondo conflitto mondiale. I vincitori di quello che da molti è definito il “Premio Nobel dell’informatica” terranno una lezione durante la premiazione e riceveranno un sostanzioso premio in denaro: un milione di dollari offerti da Google.
Le motivazioni della premiazione del 2019
Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton e Yann LeCun hanno meritato questo riconoscimento perché, lavorando sia in maniera indipendente, sia collaborando, “hanno sviluppato le basi teoriche del loro ambito di ricerca, hanno identificato sorprendenti fenomeni attraverso esperimenti e hanno contribuito ai progressi ingegneristici che hanno dimostrato i vantaggi pratici delle reti neurali profonde”. Siamo stati tutti testimoni di come questi studi abbiano modificato le tecnologie, anche quelle più facilmente a nostra disposizione come il riconoscimento vocale, l’elaborazione del linguaggio naturale e la robotica.
A tal proposito Cherri M. Pancake, presidente dell’Association for Computing Machinery, ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale è una delle aree che sta crescendo più velocemente tra tutte le scienze e uno dei temi più trattati nella società. La crescita dell’interesse nell’intelligenza artificiale è dovuto, non in piccola parte, ai recenti passi avanti nell’elaborazione del linguaggio naturale e della visione computazionale che non erano possibili appena 10 anni fa. Oltre ai prodotti che usiamo tutti i giorni, i nuovi progressi nel deep learning, hanno fornito agli scienziati nuovi potenti strumenti in aree che spaziano dalla medicina, all’astronomia, alle scienze dei materiali“.
I vincitori
Cerchiamo di conoscere un po’ meglio il curriculum dei vincitori. Geoffrey Hinton è vicepresidente e ingegnere di Google, Chief Scientific Adviser presso il The Vector Institute e professore emerito presso l’Università di Toronto. Laureato in psicologia sperimentale alla Cambridge University e dottore di ricerca in intelligenza artificiale, è stato il fondatore del programma Neural Computation and Adaptive Perception (poi divenuto Learning in Machines and Brains) del CIFAR-Canadian Institute for Advanced Research. Del CIFAR fa parte anche Yoshua Bengio, per cui è co-direttore – insieme a Yann LeCun – del programma Learning in Machines and Brains. Professore dell’Università di Montreal e direttore scientifico del Mila (istituto di intelligenza artificiale del Quebec) e dell’IVADO (Institute for Data Valorization-Istituto per la valorizzazione dei dati), ha una laurea in ingegneria elettrica e in computer science e un dottorato sempre in computer science. Infine Yann LeCun è professore del Courant Institute of Mathematical Sciences della New York University, vicepresidente e Chief AI Scientist di Facebook. Si è laureato in ingegneria presso Ecole Superieure d’Ingénieur en Electrotechnique et Electronique (Parigi) e ha preso il dottorato in computer science presso la Université Pierre et Marie Curie.
Le carriere di questi tre straordinari scienziati sono costellate di premi e onorificenze e, per quanto riguarda il Premio Turing, tra gli studi che hanno permesso loro di distinguersi e raggiungere questo traguardo, possiamo citare l’invenzione delle macchine di Boltzmann, tra le primissime reti neurali, la combinazione dei modelli probabilistici di sequenze con le reti neurali e l’ampiamento della visione delle reti neurali stesse.
Ricollegandoci al lavoro di Turing, a proposito di crittografia, vi consigliamo di acquistare e leggere l’articolo di Massimo Bertaccini, “La crittografia della Blockchain”, pubblicato sul numero di Sapere di questo bimestre.