Quante volte abbiamo sentito dire che è bene iniziare a insegnare una nuova lingua ai nostri figli quando sono ancora piccolissimi? Il nostro sistema scolastico sta cercando di adeguarsi a questa necessità: conoscere fluentemente un’altra lingua, per un cittadino europeo e non solo, è importante per vivere una vita sociale e lavorativa appagante e ricca di stimoli. Esiste, però, un’età limite oltre la quale diventa più difficile approcciarsi a un nuovo idioma? Gli scienziati del MIT – Massachusetts Institute of Technology hanno appena pubblicato un articolo sulla rivista Cognition che tenta di dare una risposta a questa domanda.
Quante volte abbiamo sentito dire che è bene iniziare a insegnare una nuova lingua ai nostri figli quando sono ancora piccolissimi? Il nostro sistema scolastico sta cercando di adeguarsi a questa necessità: conoscere fluentemente un’altra lingua, per un cittadino europeo e non solo, è importante per vivere una vita sociale e lavorativa appagante e ricca di stimoli. Esiste, però, un’età limite oltre la quale diventa più difficile approcciarsi a un nuovo idioma? Gli scienziati del MIT – Massachusetts Institute of Technology hanno appena pubblicato un articolo sulla rivista Cognition che tenta di dare una risposta a questa domanda.
L’età limite per imparare un nuovo linguaggio
I risultati del lavoro di ricerca del MIT sono stati discussi anche su Time. I dati dicono che è quasi impossibile raggiungere un livello nativo di conoscenza e fluidità se si inizia a imparare una seconda lingua dopo i 10 anni. Questo non significa che le abilità linguistiche abbiano un crollo dopo questa età: si possono ancora apprendere nuovi linguaggi ma senza toccare vette da madrelingua. La diminuzione di queste capacità inizia intorno ai 17-18 anni e il perché di tale decremento non è ancora chiaro. Secondo Joshua Hartshorne, un professore di psicologia del Boston College e coautore dello studio, le possibili cause potrebbero includere cambiamenti nella plasticità cerebrale, modificazioni dello stile di vita o mancanza di volontà nel cimentarsi in nuove discipline.
Raccogliere dati tramite social media
Le ricerche scientifiche hanno bisogno di un gran numero di dati per dare validità statistica ai risultati ottenuti. In questo caso gli studiosi hanno redatto un quiz grammaticale accattivante e piuttosto intuitivo, in modo tale che possedesse caratteristiche di viralità sul web: il test, il cui nome è “Which English?” (Quale inglese?), dura 10 minuti e, attraverso risposte a scelta multipla riguardanti la grammatica inglese di vari set di frasi, dovrebbe indovinare il linguaggio nativo, il dialetto e la nazione di provenienza dei partecipanti. Al termine del quiz viene richiesta la reale lingua madre, quando si è iniziato a studiare l’inglese e i luoghi in cui si è vissuti. Un gioco simpatico che ha permesso al team di raccogliere oltre 670.000 test compilati da persone inglesi e non, di tutte le età, che conoscevano altre lingue oppure no, grazie alle 300.000 condivisioni su Facebook e il successo ottenuto su Reddit.
Non è mai troppo tardi
Non dobbiamo, però, sentirci scoraggiati. Prima di tutto il periodo di apprendimento ricalcolato in base alle nuove scoperte è molto più ampio rispetto a quello definito in precedenza. Un tempo si credeva che la finestra fosse molto ristretta: alcuni studiosi attestavano questo intervallo di tempo fino a poco dopo la nascita, altri lo prolungavano ai primissimi anni dell’adolescenza. Inoltre il test ha rivelato che per imparare una nuova lingua, anche da adulti, sarebbe meglio buttare via i libri e dedicarsi a una full-immersion in un paese straniero. E se questo non fosse possibile? Allora si dovrebbe cercare di creare un ambiente immersivo, trovando il modo di conversare con dei madrelingua. Ciò permetterebbe, anche in età avanzata, di raggiungere comunque ottimi livelli di apprendimento del linguaggio scelto, seppur non una completa fluidità. Come diceva il maestro Alberto Manzi, nella sua trasmissione televisiva degli anni Sessanta, “Non è mai troppo tardi”.