“Bombe d’aria” che precipitano su navi e aerei e le abbattono. Sarebbe questa la causa delle misteriose sparizioni che si verificano nel cosiddetto Triangolo delle Bermuda e che hanno conferito a questa regione di mare una temibile fama.
“Bombe d’aria” che precipitano su navi e aerei e le abbattono. Sarebbe questa la causa delle misteriose sparizioni che si verificano nel cosiddetto Triangolo delle Bermuda e che hanno conferito a questa regione di mare una temibile fama.
L’ipotesi avanzata dal gruppo di ricercatori della Colorado State University si basa sulla scoperta di particolari nubi a forma esagonale sulla zona, dalle quali scaturirebbero delle “bombe” d’aria in grado di creare venti con una velocità che supera i 100 chilometri orari.
Strane nubi esagonali
I ricercatori hanno analizzato immagini provenienti da un satellite NASA e hanno appunto individuato queste nubi di forma esagonale che avevano una larghezza compresa tra 32 e 88 chilometri e che si trovavano a circa 240 chilometri al largo della costa della Florida, sopra le Bahamas. Secondo Steve Miller, meteorologo satellitare della Colorado State University, il loro aspetto era piuttosto insolito: “Non è tipico vedere delle nuvole con quella forma e bordi così netti; la maggior parte delle nuvole ha comunque una distribuzione superficiale abbastanza casuale”.
Il team di scienziati ha confrontato queste nuvole con alcune simili che si formano sul Mare del Nord, al largo delle corste del Regno Unito: queste ultime sono associabili a venti al livello del mare con una velocità che arriva fino a 160 chilometri all’ora in grado di creare potenti onde di oltre 14 metri di altezza. “Questi tipi di nuvole, di forma esagonale, sono in sostanza delle bombe d’aria” ha spiegato Randy Cerveny, della University of Arizona, che ha partecipato alla ricerca, “sono formate da quelli che sono chiamati microgetti, ovvero getti d’aria che scendono dalla parte inferiore della nuvola e poi colpiscono l’oceano creando onde che possono talvolta essere massicce e che interagiscono le une con le altre”.
Un mistero… che non esiste?
Finora, lo studio non è stato ancora sottoposto a una rivista di peer-review e quindi deve essere preso cum grano salis. E’ plausibile che queste nuvole esagonali siano frequenti sulla regione e la loro distribuzione potrebbe effettivamente indicare venti più forti del normale in quell’area. Tuttavia non bisogna dimenticare il fatto che il “mistero” del Triangolo delle Bermuda praticamente non esiste, dato che non c’è un misterioso eccesso di scomparse di navi nella regione che attenda una spiegazione.
Il nome “Triangolo delle Bermuda” si riferisce a una regione di mare delimitata da Florida, Bermuda e Porto Rico, ed è stato portato all’attenzione del pubblico nel 1950 dal Edward Van Winkle Jones, che all’epoca scrisse un articolo per l’Associated Press su un gran numero di navi e aerei che erano scomparsi nella regione. L’idea del mistero è cominciata a circolare nel grande pubblico nel 1970, quando Charles Berlitz pubblicò il best-seller “Il Triangolo delle Bermuda”, e iniziarono speculazioni su UFO, onde anomale, etc.. In realtà, però, un semplice controllo delle affermazioni circa le presunte ‘sparizioni’ ha portato alla luce il fatto che le misteriose scomparse erano frutto o di falsificazioni o di errori di segnalazione.