I diamanti naturali si possono formare anche grazie a una diminuzione del pH dei fluidi coinvolti. Sono i risultati di un nuovo studio pubblicato su Nature.
I diamanti naturali si possono formare anche grazie a una diminuzione del pH dei fluidi coinvolti. Sono i risultati di un nuovo studio pubblicato su Nature. Secondo la ricerca condotta da Dimitri Sverjensky e colleghi della Johns Hopkins University di Baltimore, Stati Uniti, una diminuzione nel pH durante l’interazione tra acqua e roccia all’interno della Terra potrebbe condurre alla precipitazione del diamante. In precedenza, si riteneva che la formazione del diamante fosse legata essenzialmente al meccanismo, poco conosciuto, di reazioni di riduzione associate ai fluidi, o al magma, in profondità ma non era mai stato esplorato il ruolo dei cambiamenti del pH.
Gli scienziati hanno seguito un approccio teorico per modellare le condizioni sotto cui i diamanti potrebbero formarsi, usando fluidi idrati sotto condizioni elevate di temperatura e pressione. Elaborando un modello di come il fluido si evolve durante la migrazione e come interagisce con i silicati, gli studiosi suggeriscono che le reazioni tra il fluido e i minerali causino una riduzione nel pH, il che produce condizioni favorevoli alla formazione dei diamanti. Si tratta, inoltre, di un tipo di processo che si verifica senza reazioni di riduzione, anche se la teoria finora adottata potrebbe essere ancora valida in alcune condizioni. Questa ricerca potrebbe essere utile per svelare la complessa storia dei fluidi che si muovono da tempi geologici nelle profondità della Terra.