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29 Feb 2016

Perché Leo DiCaprio ha parlato di clima durante gli Oscar 2016

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Il ringraziamento per l’Oscar di Leonardo DiCaprio ha evocato la questione dei cambiamenti climatici. Come gli sarà venuto in mente?

“Girare The Revenant è stato occuparsi della relazione tra l’uomo e il mondo naturale. Un mondo che abbiamo collettivamente percepito, nel 2015, come l’anno più caldo di sempre. La nostra produzione ha avuto bisogno di spostarsi fino alla punta più meridionale di questo pianeta solo per trovare la neve. I cambiamenti climatici sono reali, stanno accadendo in questo momento. È il pericolo più grave che la nostra intera specie si trova ad affrontare, e dobbiamo lavorare insieme e smettere di procrastinare.”. E’ un passaggio del discorso di ringraziamento con cui Leonardo DiCaprio, ieri, ha ricevuto il premio Oscar come Miglior attore per The Revenant (dopo anni di nomination a vuoto). Perché l’attore – che in ogni caso non scopre ora una coscienza ecologista e che è titolare di una Fondazione che a ottobre ha donato  due milioni di dollari per progetti di conservazione marina e protezione degli oceani – ha sottolineato in modo così sentito la questione climatica? E non è il solo divo di Hollywood a mostrare atteggiamenti simili, se pensiamo all’impegno, nella stessa direzione, di star come Robert Redford, Daryl Hannah e Mark Ruffalo.

 

Lo scetticismo ambientale degli americani

Probabilmente, c’è un motivo molto importante. L’opinione pubblica degli Stati Uniti, infatti, non crede ancora che siano in atto cambiamenti climatici. A quanto riferiva il Time, infatti, a ottobre 2015 solo il 16 per cento degli americani credeva che non ci siano abbastanza prove in sostegno del fatto che i cambiamenti climatici siano reali. Una percentuale consistente anche se, tuttavia, è la più bassa registrata nel survey che la University of Michigan conduce dal 2008. Lo studio ha riportato i risultati di un sondaggio curato dalla National Surveys on Energy and Environment e che ha coinvolto oltre 900 americani. Rispetto all’autunno del 2014, la percentuale è scesa di 10 punti e di 7 rispetto all’estate del 2015. 

Ma non è solo una questione di “realtà” del cambiamento climatico. Gli Stati Uniti, in base al rapporto “Global Trends 2014”, sono il Paese che è più in disaccordo rispetto al fatto che i cambiamenti climatici siano causati dalle attività umane, come si vede bene in questo grafico tratto dal New York Times:

 

Si tratta di risultati che confermano un report del 2011 di James Painter della University of Oxford e del Reuters Institute for the Study of Journalism che suggeriva che lo scetticismo climatico è un fenomeno prevalentemente anglosassone. Quindi: bravo Leo, siamo tutti con te.

 

 

Per saperne di più: 

Il ponte del consenso e le cause del riscaldamento globale

Ricostruzioni climatiche in Italia

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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