Nei prossimi due articoli, affronteremo due argomenti strettamente legati: le dimensioni delle immagini digitali e la risoluzione.
I due argomenti sono anche estremamente semplici, ma è possibile che vi appaiano poco chiari perché è ormai frequente l’uso di termini impropri allo scopo di essere compresi più facilmente.
Ovviamente non solo nell’ambito della fotografia. Pensiamo a un esempio eclatante: benché il Cavallo Vapore (CV) non sia conforme al Sistema Internazionale di unità di misura (SI), il quale prevede il Kilowatt (KW) per esprimere la potenza dei motori, questo dato viene ancora inserito nelle brochure delle automobili unicamente per scopi commerciali. Io stesso, se mi parlassero della potenza di un’automobile esprimendola in KW, non saprei capirne l’ordine di grandezza.
Ma torniamo alla fotografia digitale…
Sensori, pixel e fotositi: cosa sono davvero
Il sensore delle fotocamere digitali è diviso, come un foglio a quadretti, in milioni di quadratini al cui centro c’è un fotodiodo. Durante lo scatto, i fotoni che colpiscono i fotodiodi liberano un elettrone a testa e questi elettroni vengono immagazzinati in appositi “contenitori”. A scatto ultimato si contano gli elettroni nei contenitori che equivalgono al numero di fotoni.
Fotodiodi e relativi contenitori prendono il nome di fotositi.
Quindi il sensore è composto da fotositi, ma guardate i dati tecnici di qualsiasi fotocamera: alla voce sensore si parla di pixel.
Tuttavia sono le immagini ad essere composte da pixel, non i sensori!
È certo un errore voluto, perché pochi sanno che il sensore è composto da fotositi. Probabilmente anche questo contribuisce a lasciar immaginare che i singoli pixel delle immagini corrispondano alle letture dei singoli fotositi. Invece non è così.
Cosa sono le immagini raster?
Le fotografie digitali sono composte da quadratini, i pixel, e sono definite immagini raster.
Generalmente le foto hanno un rapporto fra i lati di 3:2, noto come “formato Leica”. Mediamente le attuali fotocamere generano immagini costituite da 6000 x 4000 pixel, quindi 24 milioni.
Qual è la differenza tra definizione e risoluzione?
Il numero di pixel rappresenta la definizione delle immagini.
Ci sono fotocamere che generano immagini costituite da più pixel, ad esempio 50 milioni. Sono quindi immagini più dettagliate, cioè con una definizione più alta.
Ma sulle brochure viene usato impropriamente e volutamente il termine risoluzione.
In pratica, le dimensioni di un’immagine digitale, per esempio 6000 x 4000 px, altro non sono che la sua definizione. Pixel e immagini non hanno dimensioni fisiche in centimetri o pollici, sono file elettronici.
Ma quanto è grande la stampa di una foto 6000 x 4000 px? Dipende da quanto sono grandi i pixel stampati. Se li stampassimo da 1/10 mm per lato, la stampa sarebbe 60 x 40 cm.
Piuttosto che definire la dimensione del pixel, si definisce quanti pixel si vogliono stampare per pollice lineare. Nel suddetto caso, sono esattamente 254 Pixel Per Inch (PPI). Questo parametro prende il nome di risoluzione.
Pertanto, non solo è un errore definire “risoluzione” le dimensioni delle immagini raster, ma crea confusione.
Inoltre, la risoluzione viene spesso definita erroneamente in DPI, ovvero Dot Per Inch, punti per pollice. Questo è un altro parametro e riguarda la stampante, ne parleremo un prossimo articolo.

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