La fiducia è una caratteristica importante delle relazioni tra individui nelle specie che fanno molto affidamento sui rapporti di cooperazione. Fidarsi degli amici è normale tra uomini, ma come nasce evolutivamente questa dinamica per noi scontata? Studiosi dell’Istituto Max Planck di Lipsia hanno da poco pubblicato le prime osservazioni a supporto del fatto che anche per i nostri più vicini parenti, gli scimpanzé, la fiducia si genera all’interno di rapporti di amicizia.
La fiducia è una caratteristica importante delle relazioni tra individui nelle specie che fanno molto affidamento sui rapporti di cooperazione. Fidarsi degli amici è normale tra uomini, ma come nasce evolutivamente questa dinamica per noi scontata? Studiosi dell’Istituto Max Planck di Lipsia hanno da poco pubblicato le prime osservazioni a supporto del fatto che anche per i nostri più vicini parenti, gli scimpanzé, la fiducia si genera all’interno di rapporti di amicizia.
Mi fido di te
I ricercatori hanno dapprima studiato il comportamento di un gruppo di 15 scimpanzè presso lo Sweetwaters Chimpanzee Sanctuary in Kenya per 5 mesi, e determinato quali fossero “amici” e “non-amici”. Hanno poi applicato una versione modificata di quello che è il test della fiducia tra uomini e hanno paragonato le risposte ottenute tra scimpanzé catalogati come “amici” a quelle tra scimpanzé “non-amici”.
Il test si basa sulla definizione economica della fiducia: l’individuo A si fida dell’individuo B se mette a sua disposizione delle risorse, senza nessun accordo legale. La fiducia sta nell’aspettativa di A che, se la fiducia in B è ben riposta, il risultato finale sarà di maggior soddisfazione rispetto a quello a cui si è rinunciato. Il test applicato agli scimpanzé è stato il seguente: tra i due individui venivano posti due contenitori con del cibo, il primo contenente uno snack considerato “ok” (2 pezzi di banana), il secondo contenente due porzioni di uno snack considerato molto migliore (3 pezzi di banana e 3 di mela). Tirando la corda della “non fiducia” lo scimpanzé poteva immediatamente accedere allo snack “ok”, tirando la corda della “fiducia” inviava invece lo snack “super” al compagno, con la speranza che dopo aver mangiato la propria porzione, il compagno rimandasse indietro la porzione alla quale non poteva accedere.
Il comportamento degli scimpanzé ha mostrato che è significativamente più probabile che un individuo scelga la corda della fiducia quando dalla parte opposta c’è un individuo “amico” rispetto al “non-amico”, fornendo così la prima evidenza che il legame “fiducia-amicizia” non sia esclusivo dei rapporti tra uomini.
Fiducia ripagata?
Un dato curioso riguarda la seconda parte del test, ossia la risposta del compagno al quale venivano inviate le due porzioni di snack preferito. Infatti, in più dei due terzi dei casi sia gli individui “amici” che i “non-amici” re-inviavano indietro la seconda porzione di snack, dopo aver consumato la propria. Amici e non amici si mostravano quindi ugualmente degni della fiducia che era stata riposta in loro. Bisogna però tener conto del fatto che la scelta di rispondere positivamente alla fiducia risposta era, nel test attuale, a basso costo, perchè l’individuo B non avrebbe comunque potuto accedere alla seconda porzione di cibo (quella che decide di rimandare ad A). Studi futuri saranno quindi necessari per approfondire le dinamiche che guidano la costruzione dei rapporti di amicizia e di fiducia nelle comunità di scimpanzé, per comprendere le radici evolutive di questa associazione tipica delle relazioni sociali umane.