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02 Nov 2021

L’alieno che non ti aspetti

Anna Elisa Sdao

Anna Elisa Sdao
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Quante volte ci è capitato di sentire il termine “organismo alieno” e pensare a un curioso cugino di E.T.? In realtà, in biologia, gli organismi alieni sono esseri viventi estranei all’ecosistema in cui vengono trovati. Questi si spostano in luoghi di cui non sono autoctoni, con la complicità inconsapevole dei commerci internazionali o degli spostamenti umani oltreoceano.

 

Organismi alieni: cosa sono, da dove vengono, perché ci preoccupano

A chi è nottambulo sarà forse capitato di finire, facendo zapping, sul canale tv DMAX, che, a tarda notte, propone un format interessante: “Airport Security”. Il programma tratta dei controlli doganali, eseguiti per evitare non solo il commercio e l’importazione di sostanze illegali, ma anche l’introduzione di cibi non consentiti, aspetto su cui si concentrano diverse puntate. Perché?
In piante, animali imbalsamati male o cibi di dubbia provenienza, è possibile che si nascondano proprio questi organismi alieni; entrando nel Paese di arrivo, essi sono a volte causa di ingenti danni all’agricoltura e agli ecosistemi degli ambienti ospitanti.
Anche i cambiamenti climatici sono complici perfetti del loro insediamento.

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Non tutti gli organismi accidentalmente introdotti riescono a sopravvivere in un ambiente nuovo, ma ce ne sono alcuni con un’ampissima capacità di adattamento ad ambienti, temperature e condizioni di foraggiamento: sono loro il vero problema.
Spesso, infatti, queste specie non trovano nel nuovo habitat un predatore che ne tenga sotto controllo il numero, e le loro prede non li riconoscono come minacce, poiché non sono mai state viste prima. Per questo motivo, le specie aliene sono a volte più competitive di quelle native, e meno vulnerabili.

 

Dalla zanzara tigre alla Xylella

Credi di non essere mai entrato in contatto con una specie aliena? Ti sbagli, ci sono specie entrate nel nostro vivere quotidiano, che potremmo definire cosmopolite.
Un esempio è la zanzara tigre, Aedes albopictus, portatrice di gravi patologie per l’uomo, come la febbre dengue, la Chikungunya e un’altra infezione simile causata dal virus Zika, di cui la zanzara è vettore. Tipica di zone tropicali e subtropicali, in particolare del sud-est asiatico, tramite il trasposto commerciale iniziato nella metà del XX secolo, la zanzara tigre è arrivata in Europa e presto è riuscita ad adattarsi anche a regioni più fredde.
Altro microrganismo alieno di cui si parla tanto è la Xylella fastidiosa, responsabile della vasta epidemia che ha colpito gli ulivi secolari del Salento. Una volta entrato in contatto con la pianta, la infetta senza possibilità di cura e porta alla morte dell’esemplare contagiato; ha inoltre un alto tasso d’infezione, che ha spinto a dover sradicare centinaia di ulivi per cercare di bloccarne la diffusione.
Infine, se vi è capitato di camminare nei parchi milanesi, avrete probabilmente notato la presenza di simpatici scoiattoli. Si tratta dello scoiattolo grigio nordamericano, Sciurus carolinensis, arrivato in Italia come animale da compagnia; col tempo, ha eliminato il suo cugino nostrano, lo scoiattolo rosso, Sciurus vulgaris. Il punto forte di questo roditore è la sua capacità di rimanere sveglio per più tempo durante il letargo rispetto al piccolo scoiattolo rosso; in questo tempo, può consumarne le riserve di cibo. Inoltre, è un portatore sano di Parapoxvirus, letale per lo sciuride indigeno.
Il dibattito è aperto: molti discutono dell’eticità di eradicare, quindi eliminare volontariamente, le specie aliene ma, in più di un’occasione, la comunità scientifica non si è schierata, lasciando che fosse la selezione naturale a fare il suo corso.

Anna Elisa Sdao
Anna Elisa Sdao
Laureata con lode in Scienze della Natura e dell’Ambiente presso l’Università degli Studi di Bari.Si è avvicinata alla comunicazione scientifica partecipando al corso “Comunicare la scienza” presso la medesima Università, ha fatto parte del comitato organizzativo di convegni scientifici e ha portato avanti un’attività di ricerca conclusasi nella stesura di una tesi di laurea in progettazione e divulgazione museale.
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