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27 Mag 2014

Le tecno-cavie dei Google Glass

Paolo Magaudda

Paolo Magaudda
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I Google Glass sono uno dei nuovi oggetti tecnologici più dibattuti degli ultimi mesi. Si tratta di un paio di occhiali creati dal colosso Google, dotati di una piccola telecamera che è in grado di registrare quello che si osserva, capaci di connettersi a Internet (collegandosi attraverso il proprio smartphone) e di visualizzare informazioni per chi li indossa attraverso lo schermo delle lenti. Si tratta in sostanza di un piccolo computer indossabile sotto forma di occhiali da sole.

Google Glass sono uno dei nuovi oggetti tecnologici più dibattuti degli ultimi mesi. Si tratta di un paio di occhiali creati dal colosso Google, dotati di una piccola telecamera che è in grado di registrare quello che si osserva, capaci di connettersi a Internet (collegandosi attraverso il proprio smartphone) e di visualizzare informazioni per chi li indossa attraverso lo schermo delle lenti. Si tratta in sostanza di un piccolo computer indossabile sotto forma di occhiali da sole. I Google Glass sono una tecnologia che ci fa entrare pienamente nell’era delle cosiddette tecnologie “ubique»” e “indossabili”: essi ampliano ulteriormente quello che è già possibile fare con gli smartphone più evoluti, ma l’uso di una nuova interfaccia – le lenti degli occhiali – rende il loro utilizzo non solo più integrato con i nostri gesti, ma anche molto più invadente, potenzialmente pericoloso e dalle conseguenze imprevedibili sulle nostre relazioni sociali.

 

Problemi di privacy

L’uso dei Google Glass pone, difatti, i medesimi problemi e rischi di altre tecnologie digitali, ma li moltiplica in modo esponenziale. Pensiamo non solo ai problemi di privacy: chiunque indossi questi occhiali potrebbe registrarci senza che ce ne accorgiamo, caricando all’istante il nostro video sui social network. Ma sono veramente infinite le potenziali implicazioni di questi occhiali per le nostre interazioni sociali. Non sarebbe infatti complicato, per esempio, integrare negli occhiali un software per riconoscere chi ci sta mentendo, attraverso l’analisi dei suoi movimenti facciali: potremo così affidarci a un computer per sapere di chi ci dobbiamo fidare. Nel bene e nel male, insomma, non vi è dubbio che i Google Glass rappresentino un vero e proprio salto di qualità nel percorso di integrazione delle tecnologie digitali nelle nostre vite quotidiane. Anche a causa delle perplessità che hanno circondato questa nuova tecnologia, in questi mesi Google sta cercando di capire se questi occhiali – pronti oramai per essere commercializzati – sono in grado di diventare un prodotto commerciale di successo o trasformarsi, invece, in un fallimento commerciale: una di quelle tecnologie che, dopo un breve periodo di successo prodotto dall’”effetto novità”, vengono abbandonate perché poco utili nella vita reale, se non addirittura pericolose.

 

I test sui consumatori

Per capire come procedere nella propria strategia Google ha deciso di effettuare una sperimentazione con un ristretto gruppo di consumatori statunitensi, ai quali il passato aprile gli occhiali sono stati venduti al prezzo di 1.500 dollari: questi consumatori sono diventati vere e proprie cavie su cui sperimentare, nel contesto reale del consumo e delle interazioni sociali, le potenziali applicazioni e i pericoli di questa nuova tecnologia. Questa sperimentazione servirà per capire se e come questi occhiali digitali potranno avere un utilizzo effettivo in grado di bilanciare le molteplici preoccupazioni e rischi che questo nuovo dispositivo porta con sé. Nei prossimi mesi vedremo quali sono i risultati di questa sperimentazione sui consumatori, divenuti delle “tecno-cavie” volontarie all’interno del laboratorio dove si progetta la futura società digitale.

Come funzionano i google glass? Un breve video lo spiega: https://www.youtube.com/watch?v=4EvNxWhskf8

Paolo Magaudda
Paolo Magaudda
Sociologo dell'Università di Padova, dove si occupa del rapporto tra tecnoscienza, cultura e società, ed è segretario nazionale di STS Italia, la società scientifica che promuove lo studio sociale della scienza e della tecnologia.
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