Le onde sismiche non sono generate solo da terremoti o esplosioni vulcaniche ma da molte attività umane, volontarie o incidentali. E spesso aiutano anche a smascherare i complottismi, come nel caso del disastro GermanWings.
Le onde sismiche non sono generate solo da terremoti o esplosioni vulcaniche ma da molte attività umane, volontarie o incidentali. E spesso aiutano anche a smascherare i complottismi, come nel caso del disastro GermanWings.
La sismologia moderna, del resto, si è sviluppata nel dopoguerra come strumento di controllo delle esplosioni nucleari. Le onde generate dai test atomici non possono essere dissimulate e viaggiano per lunghe distanze permettendo di sapere quando e dove si è verificata la detonazione e anche di stimare l’energia in gioco.
Anche se ora molti paesi hanno aderito al bando dei test nucleari, un’organizzazione delle Nazioni Unite ha il compito di controllare che il bando venga rispettato e può monitorare le attività dei paesi che non lo hanno sottoscritto. Si tratta della Compehensive Test Ban Treaty Organisation, con sede a Vienna, che coordina tra l’altro una rete mondiale di installazioni sismometriche di alta qualità e con dati certificati all’origine.
L’analisi di esplosioni e impatti registrati nei sismogrammi è stata spesso utilizzata in passato per altre tragedie, dall’attacco alle Torri Gemelle alla collisione della Costa Concordia con gli scogli del Giglio, dall’affondamento del sottomarino nucleare russo Kursk al crollo della diga di Sayano–Shushenskaya.
Le onde sismiche e il complottismo sulla tragedia della GermanWings
La disponibilità di dati pubblici, facilmente accessibili ai ricercatori del settore in un formato standard per lo scambio, permette di usare questi dati anche per smentire tesi complottiste. Questo è successo anche dopo lo schianto del volo GermanWings in Provenza.
C’è chi ha immediatamente sostenuto che il volo era a quota bassa per compiere irrorazioni di geoingegneria clandestina e l’altra bufala che ha iniziato a girare poco dopo è quella dell’arma segreta che durante una esercitazione USA avrebbe fatto esplodere in volo l’aeroplano. Improvvisati esperti di volo e di balistica hanno iniziato a dubitare delle foto, a sproloquiare sulla mancanza di un cratere da impatto e ad alimentare dubbi non suffragati da alcuna prova.
In maniera indipendente, sono giunte poi prove a sostegno dell’impatto al suolo da due gruppi di ricerca a Firenze e a Trieste che, analizzando le registrazioni sismiche disponibili in rete, hanno potuto confermare orario e luogo dell’impatto e riconoscere una sorgente unica e impulsiva, incompatibile con l’esplosione in volo. Ancora una volta si conferma come i dati pubblici prodotti dalla ricerca siano il modo migliore per smentire chi specula sulle sciagure.
Figura: registrazione dell’impatto del volo GermanWings alla stazione sismica francese di Digne-les-Bains (codice internazionale FR-OGDI)