Si è svolto a fine novembre a Bologna il 33mo convegno del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida. Si tratta dell’unico convegno in Italia dedicato annualmente alla geofisica e alla sismologia, in cui oltre 400 partecipanti si trovano per presentare e discutere le ricerche in corso.
Si è svolto a fine novembre a Bologna il 33esimo°convegno del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida. Si tratta dell’unico convegno in Italia dedicato annualmente alla geofisica e alla sismologia, in cui oltre 400 partecipanti si trovano per presentare e discutere le ricerche in corso. La particolarità di questo convegno è di non essere pensato solo per i ricercatori, ma coinvolge anche liberi professionisti che vogliono aggiornarsi, funzionari delle pubbliche amministrazioni e operatori di protezione civile. Questo aiuta a diminuire i tempi necessari per trasferire agli utilizzatori i risultati della ricerca e, date le materie del convegno, contribuisce a favorire attività per la mitigazione dei rischi naturali.
Non essendoci stati nell’anno in corso eventi sismici particolari che abbiano catalizzato le ricerche, i temi principali di cui sì è discusso sono stati l’avanzamento della campagna nazionale di microzonazione sismica, le prossime mappe di pericolosità sismica e la sismicità indotta da attività antropiche. La campagna nazionale di microzonazione sismica sta procedendo secondo le previsioni, ed entro il 2017 tutti i comuni a rischio sismico avranno uno strumento urbanistico che permetterà di sapere quali porzioni del territorio sono esposte alle maggiori amplificazioni sismiche. E’ importante che questa informazione non sia vista come un inutile vincolo da aggirare, ma che i cittadini siano portati a rispettarla e le amministrazioni non cedano a chi vorrà far dichiarare edificabili i terreni peggiori dal punto di vista sismico.
Una nuova mappa nazionale di pericolosità sismica
Quanto alla mappa nazionale di pericolosità si inizia a pensare a una nuova versione, a 10 anni da quella attualmente in vigore dal 2004. Anche se ad alcuni può sembrare strano che la mappa venga revisionata frequentemente, è ciò che accade in paesi sismici con codici di costruzioni avanzati, come Usa, Giappone, Canada o Nuova Zelanda, dove il tempo tra due revisioni è di 5 anni. Le conoscenze nel settore procedono abbastanza rapidamente, ed è quindi auspicabile che tra le nuove scoperte e la loro implementazione passi il minor tempo possibile. Infine, per quanto riguarda la sismicità indotta, sono state presentate le linee guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e della pressione di poro. Si tratta di normative che pongono l’Italia all’avanguardia nel mondo e che auspicabilmente faranno riguadagnare il rapporto di fiducia con i cittadini che recenti episodi come quello della presunta relazione tra terremoti in Emilia ed estrazioni petrolifere avevano minato.
