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02 Dic 2015

Ecco come i serpenti hanno perso gli arti

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I serpenti hanno perso i loro arti come adattamento evolutivo alla vita (e alla caccia) in cunicoli e gallerie scavate nel terreno.

Per anni, gli scienziati si sono chiesti il motivo per cui i serpenti si sono evoluti senza zampe e alcuni hanno ipotizzato che la perdita degli arti fosse stata motivata dalla necessità di vivere in mare. Ora, però, l’esame tomografico di un teschio fossile di rettile risalente a 90 milioni di anni fa e il confronto con i rettili moderni ha permesso di chiarire che l’esigenza principale dell’antenato del serpente era quella di vivere (e cacciare) in stretti cunicoli e gallerie scavate nel terreno.

Gli studiosi della University of Edinburgh hanno scansionato l’orecchio interno della Dinilysia patagonica, un lungo rettile preistorico di due metri legato strettamente ai moderni rettili: i canali ossei e le cavità di quest’organo sono associati all’equilibrio e all’udito. I ricercatori, come si legge su Science Advances, hanno costruito un modello virtuale tridimensionale dell’orecchio interno del fossile e lo hanno confrontato con quello delle lucertole e dei serpenti moderni.

Gli scienziati hanno trovato una struttura distintiva dentro l’orecchio interno di animali che scavano attivamente che probabilmente serve per individuare prede e predatori. Questa struttura non era presente nei moderni serpenti che vivono in acqua o sul terreno. “Il modo in cui i serpenti hanno perso le gambe è da sempre un mistero. Il nostro studio sembra svelare che ciò sia accaduto quando i loro antenati sono diventati capaci di scavare. L’orecchio interno di fossili può fornire una grande quantità di infomazioni ed essere molto utile quando l’orecchio esterno è troppo danneggiato o fragile da esaminare” ha spiegato Hongyu Yi, prima firma dello studio.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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