Celebriamo oggi, 22 maggio 2019, la Giornata Internazionale della Diversità Biologica parlandovi di una ricerca sui rapaci diurni, in particolare sulle loro abilità visive. I risultati di questi esperimenti permetteranno di difendere e tutelare queste specie di uccelli. Come? Lo spiegheremo nei prossimi paragrafi.
Celebriamo oggi, 22 maggio 2019, la Giornata Internazionale della Diversità Biologica parlandovi di una ricerca sui rapaci diurni, in particolare sulle loro abilità visive. I risultati di questi esperimenti permetteranno di difendere e tutelare queste specie di uccelli. Come? Lo spiegheremo nei prossimi paragrafi.
Alcune riflessioni sulla vista nel mondo degli animali
Come riportato nell’articolo pubblicato su Proceeding of the Royal Society B – Biological Sciences dai ricercatori dell’Università di Lund, è da molto tempo che gli scienziati esaminano e discutono sulla vista dei vertebrati. Ad esempio si desidera capire se gli animali analizzano le informazioni riguardanti intensità e colore (acromatiche e cromatiche) di una scena in maniera combinata o separatamente e per cosa sono utilizzati questi dati. Si suppone che molti animali usino segnali acromatici (senza tinta, per avere un’idea pensate a una scena in scala di grigi) per rilevare oggetti piccoli o dettagli minuti, e segnali cromatici per oggetti più grandi e caratteristiche grossolane. Mentre l’acuità visiva, ossia la capacità dell’occhio di risolvere e percepire dettagli fini di un oggetto, è solitamente determinata con delle griglie acromatiche con un alto contrasto (ad esempio barre bianche e nere), in situazioni naturali, gli oggetti differiscono contemporaneamente per contrasto e colore rispetto al fondo. L’acuità, quindi, fornisce solo una parte delle informazioni delle abilità visive di un animale, rivelandone solo il limite superiore di risoluzione spaziale per oggetti con il massimo contrasto.
La risoluzione spaziale del canale acromatico è stata misurata in molte specie mentre la sensibilità al contrasto non è ancora stata pienamente compresa e la risoluzione spaziale nel canale cromatico è conosciuta solo per l’uomo, le api (Apis mellifera) e per il parrocchetto ondulato (Melopsittacus undulates), per i quali la risoluzione spaziale cromatica è molto più bassa di quella del canale acromatico.
Nello studio dell’Università di Lund ci si è concentrati sui rapaci diurni, in particolare sulla poiana di Harris (Parabuteo unicinctus). Una visione molto acuta è probabilmente la caratteristica sensoriale più importante per questi cacciatori, di cui ancora si conosce poco. Nel lavoro pubblicato gli scienziati sono riusciti a determinare la funzione di sensibilità del contrasto acromatico e il limite del canale cromatico per la risoluzione spaziale nelle poiane di Harris, rapaci le cui prede sono soprattutto mammiferi vivi e per cui un’alta risoluzione spaziale è molto importante per vedere i futuri pasti a una certa distanza.
L’esperimento per capire la vista nelle poiane di Harris
Le protagoniste dell’esperimento sono state delle poiane di Harris addomesticate per la falconeria, pratica venatoria che impiega rapaci per la caccia. Gli uccelli avevano la possibilità di volare tra due trespoli all’interno di un recinto. Su uno schermo posto alle spalle di uno dei trespoli era proiettato un colore uniforme, mentre dall’altro lato una griglia con uno schema multicolore. La poiana riceveva una ricompensa solo scegliendo lo schermo con il colore uniforme. Una volta che i rapaci hanno imparato che scegliere il colore uniforme senza schema a griglia si traduceva in un premio, i ricercatori hanno gradualmente modificato il contrasto della griglia e diminuito la distanza tra le linee presenti finché gli uccelli non sono stati più in grado di percepire la differenza tra le immagini proiettate sui due schermi.
Visione, alimentazione e sopravvivenza in questi rapaci
L’esperimento ha dimostrato che le poiane di Harris hanno la soglia di acuità visiva cromatica più alta sino ad ora trovata negli animali e quindi riescono a discriminare, anche se molto distanti, un oggetto con la stessa luminanza del fondo ma di colore differente. Questi risultati potrebbero avere una rilevanza pratica per la conservazione, proteggendo questi uccelli dalle minacce che li espongono al rischio di estinzione. Infatti, una delle ragioni del declino delle popolazioni appartenenti a queste specie, è l’impatto con strutture quali turbine eoliche e linee elettriche: modificarne il colore per renderle più evidenti ai loro occhi potrebbe essere un grande passo avanti. Simon Potier, autore principale dell’articolo ha affermato: “Una volta compreso come i rapaci percepiscono il mondo, possiamo aiutare a migliorare gli sforzi per conservarli e proteggerli”.
Continuiamo a celebrare la Giornata Internazionale della Diversità Biologica, consigliandovi di acquistare e leggere l’articolo di Michele Zanetti, “Tutelare la biodiversità”, pubblicato nel numero di ottobre 2015 di Sapere.
Credits immagine: Pixabay