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25 Feb 2016

Quasi umano: ecco Atlas, il robot che cancellerà il lavoro manuale

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La società Boston Dynamics, un nome che ad alcuni richiamerà atmosfere fantascientifiche alla Fringe, sta lavorando da anni al robot Atlas e la nuove versione presentata qualche giorno fa è ancora una volta estremamente impressionante.

La società Boston Dynamics, un nome che ad alcuni richiamerà atmosfere fantascientifiche alla Fringe, sta lavorando da anni al robot Atlas e la nuova versione presentata qualche giorno fa è ancora una volta estremamente impressionante.

 

L’anno scorso, il gruppo di cui è proprietario Alphabet – che è, per farla facile, il nuovo nome che l’estate scorsa ha assunto la Google Inc. in Borsa – aveva tirato su il sipario su una versione “a batterie” del robot umanoide e ora ha presentato il nuovo modello, che è sempre wireless, perché Darwin insegna che le caratteristiche di successo vanno mantenute, ma è un po’ più piccolo e “capace”. Mentre il suo predecessore – due anni fa – era alto poco più di un metro e ottanta e pesava 150 chili (quindi non proprio un figurino), il nuovo arrivato è alto quasi 1 metro e 75 e pesa circa la metà, 82 chili. Insomma, fisicamente è più o meno della taglia di Tom Cruise. 

 

Come si può vedere nel video diffuso su Youtube, Atlas è adatto sia alla vita indoor che a quella all’aria aperta, ha sensori per l’equilibrio nel corpo e nelle gambe e sensori stereo nella testa per la navigazione e per evitare gli ostacoli, funzione, quest’ultima, garantita anche dal sistema laser LIDAR (Laser Imaging Detection and Ranging) che gli consente anche di stimare la distanza degli oggetti lungo il suo cammino.

 

“L’era del lavoro manuale è giunta alla fine – ha assicurato Jason Calcanis, amministratore delegato della Boston Dynamics – mentre noi saremo in casa a guardarci un video, Atlas andrà fuori a spalare la neve. Traballerà, ma farà il suo lavoro e tornerà”.

 

La Boston Dynamics è stata acquisita da Google nel 2013, forte della sua reputazione di una delle più avanzate compagnie robotiche del mondo, dedita soprattutto a costruire automi per l’esercito degli Stati Uniti. Sin dalla sua fondazione da parte di Marc Raibert nel 1992, come spin-off del Massachussetts Institute of Technology (MIT), opera in svariati campi ingegneristici, dall’intelligenza artificiale alla simulazione di sistemi, alle piattaforme robotiche avanzate. Al 2014, i robot di maggior successo della Boston Dynamics provenivano da ricerche finanziate dai militari, come quelli del DARPA (Defence Advanced Research Projects Agency) dell’esercito Usa.

 

L’ultimo nato, Atlas, sembra aver già raggiunto una grande abilità tecnologica, ma questo non lo tiene al riparo dalle angherie dei suoi costruttori che lo mettono a dura prova, spingendolo alle spalle con una mazza (come si vede nella gif) per farlo cadere, picchiettandolo sulla testa e facendogli altri scherzetti. Ovviamente, lo scopo è di sottoporlo a stress test che ne migliorino le prestazioni. Poi non ci lamentiamo se, un giorno, le macchine si ribelleranno all’umanità e prenderanno il controllo della Terra.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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