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18 Giu 2021

La misura dell’esposizione

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Nel precedente articolo abbiamo parlato dell’esposizione e di come regolarla, ora vediamo come possiamo misurarla.
Beh, si usa l’esposimetro e a bordo della fotocamera ce n’è uno. Basta quello? Ovviamente no, altrimenti non avrei scritto questo articolo… La realtà è che bisogna sapere alcune cose, spesso ignorate.
Partiamo dall’inizio, non proprio da Louis Daguerre, ma quasi.
Quando si usavano le pellicole, all’interno delle scatoline c’era uno schemino che spesso funzionava persino meglio dell’esposimetro. Riportava, in pratica, la “regola del 16”.

 

regola del 16

 
Questo è lo scatolino di una pellicola da 125 ISO e la regola del 16 dice che, impostando un tempo pari all’inverso della sensibilità della pellicola (in questo caso 1/125 s), in condizioni di luce solare estrema si imposta il diaframma f/16. Via via che le condizioni di luce si riducono, si apre il diaframma di uno stop.
Vi ricordo che possiamo anche cambiare le coppie tempo-diaframma.
Vi assicuro che questa regola funziona benissimo e non ha bisogno delle pile. Ma il mio scopo è solo quello di farvi capire che con la luce solare l’esposizione è abbastanza semplice… almeno finché non usiamo l’esposimetro della fotocamera.

 

L’esposimetro a luce incidente

sekonic

Quello in figura è un esposimetro a luce incidente, cioè misura la luce che illumina il soggetto e ci propone tutte le coppie tempo-diaframma in base agli ISO che desideriamo impostare sulla fotocamera.
Supponiamo di fare un ritratto, lo avviciniamo al viso del soggetto con la cupolina bianca rivolta verso la fotocamera ed effettuiamo la misura. Questa sarà abbastanza accurata e affidabile perché l’esposizione dipende essenzialmente dalla luce incidente.

 

L’esposimetro a luce riflessa

 

L’esposimetro della fotocamera, invece, misura la luce riflessa dal soggetto verso la fotocamera, che può avvenire, in linea di massima, in tre modi diversi:

–    La modalità spot effettua la misura nell’area centrale in modo da non essere influenzata da altre zone della scena, più o meno luminose della zona che ci interessa.
–    Un’altra modalità è la lettura media su tutto il fotogramma, ma con prevalenza della zona centrale.
–    La terza fa una lettura media su tutto il fotogramma.

Tuttavia sulle fotocamere possono essere presenti anche altri metodi più sofisticati.
Ora consideriamo un soggetto che sia esposto alla luce solare uniforme e indossi una camicia bianca e un pantalone nero. Misurando l’esposizione sul volto, poi sulla camicia e infine sui pantaloni, avremo tre letture differenti. Pur essendo la luce incidente identica sui tre punti, ciascuno di questi la riflette in maniera diversa.
La camicia bianca riflette più luce della pelle del viso, mentre i pantaloni neri ne riflettono pochissima.
La soluzione più ovvia sarebbe quella di misurare solo la luce riflessa dal viso, ma siamo sicuri che andrà bene?
Ora supponiamo di fotografare due soggetti vicini fra loro, uno di pelle chiara e l’altro di pelle scura. La lettura dell’esposizione fatta sui singoli volti sarà differente.
Ma allora come ne veniamo fuori?
Non fidandoci ciecamente dell’esposimetro della fotocamera.
In linea di massima, rispetto alla lettura sulla camicia bianca dobbiamo aumentare l’esposizione di due stop. Facciamo esattamente il contrario, invece, rispetto all’esposizione presa sui pantaloni neri.

 

tabella correzione esposizione

Molti anni fa mi capitò per le mani uno schemino come quello in figura. Mi sembra molto valido per farvi capire come non sia affidabile l’esposimetro a luce riflessa.
Continueremo a parlarne nel prossimo articolo.

Sergio Nuzzo
Sergio Nuzzo
Tecnico elettronico, ha iniziato la carriera lavorativa nell’ambito della strumentazione scientifica, lavorando per due delle più importanti aziende a livello mondiale, in veste di Field Service Engineer. Dal 1994 è Collaboratore Tecnico dell’Istituto per i Processi Chimico-Fisici, sede di Bari, del Consiglio Nazionale delle Ricerche.Fotoamatore fin da giovanissimo, sviluppa particolare interesse per la scienza e la tecnologia della fotografia digitale. Grazie alle conoscenze acquisite con i suoi studi, con l’autorizzazione del suo Ente, ha collaborato con un’importante azienda del settore fotografico, tenendo corsi e lezioni aperte per fotografi professionisti.
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