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29 Set 2016

Matematica, arte e bellezza nella Notte Europea dei Ricercatori

Alessia Colaianni

Alessia Colaianni
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“La matematica, vista dalla giusta angolazione, non possiede solo la verità, ma anche la suprema bellezza: una bellezza fredda e austera, come quella della scultura; una bellezza che non fa appello ai nostri sentimenti più grossolani, che non ha gli ornamenti sgargianti della musica o della pittura; una bellezza pura e sublime, capace della rigorosa perfezione, propria solo della più grande arte”. Affermava questo Bertrand Russell, il celebre filosofo e matematico gallese. E se la rigorosa perfezione della matematica divenisse uno strumento per ricostruire la bellezza pura e sublime di un’opera d’arte danneggiata? Scopriremo come questo sia possibile durante la Notte Europea dei Ricercatori che avrà luogo domani, 30 settembre.

 

“La matematica, vista dalla giusta angolazione, non possiede solo la verità, ma anche la suprema bellezza: una bellezza fredda e austera, come quella della scultura; una bellezza che non fa appello ai nostri sentimenti più grossolani, che non ha gli ornamenti sgargianti della musica o della pittura; una bellezza pura e sublime, capace della rigorosa perfezione, propria solo della più grande arte”. Affermava questo Bertrand Russell, il celebre filosofo e matematico gallese. E se la rigorosa perfezione della matematica divenisse uno strumento per ricostruire la bellezza pura e sublime di un’opera d’arte danneggiata? Scopriremo come questo sia possibile durante la Notte Europea dei Ricercatori che avrà luogo domani, 30 settembre.

 

“Modelli matematici per i Beni Culturali” è solo uno dei numerosi eventi organizzati per la Notte Europea dei Ricercatori 2016, manifestazione a cura di Frascati Scienza e finanziata dalla Commissione Europea. In occasione di questa conferenza i ricercatori dell’Università degli Studi Roma Tre e dell’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione Roma Tre spiegheranno al pubblico presente come i modelli matematici possano essere applicati all’analisi di opere architettoniche o alla ricostruzione di opere d’arte.

 

Mai come in questi mesi la ricostruzione di opere storico-artistiche e architettoniche distrutte risulta un tema di grande attualità, alla luce della catastrofi naturali che hanno coinvolto anche l’Italia e dei terribili scontri che minacciano concretamente la sopravvivenza delle testimonianze delle passate civiltà mediorientali. Come si può restaurare una statua o un edificio ridotti in frantumi? Sono puzzle quasi impossibili persino per degli esperti. È proprio in questi casi i modelli matematici ci vengono in aiuto.

 

Cos’è un modello matematico? Il modello matematico è uno strumento adoperato per lo studio di oggetti, fenomeni o insiemi di fenomeni e consiste in un’astrazione matematica corrispondente al sistema reale a cui si riferisce. Una rappresentazione idealizzata della realtà, una simulazione, che permette ai ricercatori di comprendere meglio l’oggetto di studio, potendo capire i contributi dei diversi aspetti che ne fanno parte, di sperimentare in maniera indiretta evitando test spesso costosi, poco affidabili e anche invasivi.

 

SantAndrea Stiffe LAquila

 

Frammenti e ricostruzione della statuta. Fonte: Canciani M., Falcolini C., Saccone M., D’Alessandro L., Capriotti G., The recomposition of fragmented objects: the case study of St. Andrea statue at Stiffe, L’Aquila, XIII International Forum Le Vie dei Mercanti, Heritage and Technology – Mind Knowledge Experience-Aversa, Capri 11-12-13 June 2015

 

Ecco, quindi, come è stato possibile ricostruire la statua in terracotta di Sant’Andrea, risalente al XV secolo, conservata nella chiesa di Stiffe, un piccolo paese vicino a L’Aquila che, purtroppo, fu danneggiato dal terremoto del 2009. È stata progettata una complessa procedura che ha compreso la registrazione della forma dei frammenti mediante acquisizione con il laser scanner, la ricostruzione virtuale in 3D e una serie di elaborazioni effettuate con specifici software adoperanti il modello matematico descritto dai ricercatori. È stato così possibile il confronto delle caratteristiche dei singoli elementi per poterli poi mettere insieme, verificandone il corretto posizionamento, e procedere con sicurezza – e senza continui rimaneggiamenti – alla ricostruzione e restauro della statua vera e propria.

 

Anastilosi Arco Tito Roma

 

Anastilosi 3D con frammenti riposizionati nella collocazione originaria. Fonte: Canciani M., Falcolini C., Buonfiglio M., Pergola S., Saccone M., Mammì B., Romito G., Virtual Anastylosis of the Arch of Titus at Circus Maximus in Rome, International Journal of Heritage in the Digital Era, volume 3, number 2, 2014

 

 

Un altro esempio dell’applicazione dei modelli matematici allo studio dei beni culturali è l’anastilosi virtuale dell’Arco di Tito, nel Circo Massimo, a Roma. L’anastilosi è la ricostruzione di edifici antichi a partire dalla ricomposizione di queste strutture con i pezzi originali. L’Arco di Tito fu costruito dopo la morte di quest’ultimo, nell’81 d.C., per celebrare la distruzione di Gerusalemme avvenuta per sua mano. Attualmente, nel Circo Massimo di Roma, dove questo monumento era stato innalzato, ci sono solo ruderi. A partire da ciò che è rimasto, attraverso indagini in situ con il laser scanner, la redazione di schede approfondite contenenti numerose tipologie di dati e l’applicazione di modelli matematici a questi database, è stata possibile la ricostruzione virtuale dell’Arco.

 

Se siete curiosi e volete saperne di più, l’appuntamento è per venerdì 30 settembre, alle 23:00, nelle aule dell’Università Roma Tre. I ricercatori sono pronti a mostrarvi i retroscena del loro appassionante lavoro. La Notte Europea dei Ricercatori 2016 vi aspetta!

 

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Alessia Colaianni
Alessia Colaianni
Giornalista pubblicista, si è laureata in Scienza e Tecnologia per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali e ha un dottorato in Geomorfologia e Dinamica Ambientale. Divulga in tutte le forme possibili e, quando può, insegna.
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