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28 Ott 2019

Un museo può seguire la strada della sostenibilità?

Alessia Colaianni

Alessia Colaianni
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I musei, piccoli, medi o grandi che siano, sono integrati nel tessuto della nostra società, sono portatori di valori e possono stimolare la riflessione ma anche l’attivismo. Lo dimostra, con il suo lavoro, Curating Tomorrow, un servizio di consulenza per musei e per l’intero settore dei beni culturali. Lo scopo è quello di aiutare queste realtà a progettare – con le risorse a disposizione – percorsi che donino ai cittadini un contributo tangibile sui temi sociali e ambientali. Henry McGhie, il fondatore di questo servizio, ha pubblicato una interessante guida che mostra come il mondo museale possa incontrare gli obiettivi dell’Agenda 2030.

I musei, piccoli, medi o grandi che siano, sono integrati nel tessuto della nostra società, sono portatori di valori e possono stimolare la riflessione ma anche l’attivismo. Lo dimostra, con il suo lavoro, Curating Tomorrow, un servizio di consulenza per musei e per l’intero settore dei beni culturali. Lo scopo è quello di aiutare queste realtà a progettare – con le risorse a disposizione – percorsi che donino ai cittadini un contributo tangibile sui temi sociali e ambientali. Henry McGhie, il fondatore di questo servizio, ha pubblicato una interessante guida che mostra come il mondo museale possa incontrare gli obiettivi dell’Agenda 2030.

 

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Il documento comprende quelli che sono i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals). Il percorso verso la realizzazione degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è stato avviato nel 2016 e il loro raggiungimento dovrà avvenire entro il 2030.
Per permetterci di capire come gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile possano essere un traguardo da raggiungere anche per i musei, McGhie li riunisce, in un suo articolo che spiega la realizzazione del manuale, nelle 5 P:

  • Persone: fermare fame e povertà e assicurare a tutti gli esseri umani la realizzazione del proprio potenziale nella dignità, nell’uguaglianza e in un ambiente sano;
  • Pianeta: proteggere il pianeta dal degrado, attraverso la produzione e il consumo sostenibile, la gestione sostenibile delle risorse naturali, prendere provvedimenti urgenti per frenare i cambiamenti climatici;
  • Prosperità: assicurare un’esistenza prospera e appagante per tutti gli esseri umani e un progresso economico, sociale e tecnologico che sia in armonia con la natura;
  • Pace: favorire società pacifiche e inclusive perché non c’è sviluppo sostenibile dove c’è paura e violenza;
  • Partnership: mobilitare i mezzi richiesti per implementare l’Agenda 2030 attraverso una partnership globale per lo sviluppo sostenibile basata su un forte spirito di sostenibilità e focalizzata in particolare sui bisogni dei più poveri e vulnerabili e con la partecipazione di tutti i paesi, gli stakeholder, i cittadini.

I 17 Sustainable Development Goals possono essere raggruppati in queste categorie.

 

Come si incontrano le attività di un museo e questi obiettivi? Henry McGhie ha individuato un piano a 6 fasi per progettare 7 attività a supporto dei goal dell’Agenda 2030. Tra le attività sono menzionate la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale mondiale – all’interno delle strutture museali ma anche in un’accezione più generica -, il supportare e fornire opportunità di apprendimento riguardo i Sustainable Development Goals, il consentire a tutti la partecipazione culturale, il sostenere il turismo e la ricerca legata ai temi degli obiettivi di sostenibilità.

 

Se desiderate leggere la guida completa, questo è il link dove potrete scaricare l’intero pdf.

 

Con questo articolo, che vi racconta quanto i musei siano legati alla nostra società e possano essere strumento di sostenibilità e inclusione oltre che di diffusione culturale, vi saluto: dalla prossima settimana non scriverò più per questa rubrica. Ringrazio tutti voi lettori per avermi seguita fin qui. Probabilmente ci incontreremo nuovamente, in altri spazi virtuali, per parlare e confrontarci su scienza, natura, beni culturali e arte. Arrivederci e a presto!

Alessia Colaianni
Alessia Colaianni
Giornalista pubblicista, si è laureata in Scienza e Tecnologia per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali e ha un dottorato in Geomorfologia e Dinamica Ambientale. Divulga in tutte le forme possibili e, quando può, insegna.
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