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11 Feb 2021

Marte prossima frontiera: due nuove sonde nell’orbita del Pianeta rosso

Patrizia Caraveo

Patrizia Caraveo
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Marte ha dato il benvenuto a due nuove sonde che hanno rallentato per lasciarsi catturare dalla sua gravità e inserirsi in orbita. La prima è stata Al Amal (letteralmente “speranza”), la sonda degli Emirati Arabi che ha eseguito la manovra di inserimento in orbita il 9 febbraio; poi, il giorno successivo, è stato il turno di Tianwen-1 (“domande celesti”), l’ambiziosa missione dell’agenzia spaziale cinese. Per entrambe le agenzie si tratta del battesimo marziano ed entrambe hanno un anniversario importante da festeggiare. Al Amal arriva a Marte in occasione del cinquantenario della nascita degli Emirati Arabi, mentre con Tianwen-1 si vuole immortalare il centenario della costituzione del Partito comunista cinese.

 

Marte: quante e quali sono le sonde al momento attive?

Le due sonde si uniscono alla flotta di 6 missioni che studiano la superficie di Marte e analizzano la sua atmosfera.
Tre sonde sono targate NASA. Si tratta di Mars Odyssey, lanciata nel 2001, Mars Reconnaissance Orbiter, lanciato nel 2005, e MAVEN, partito nel 2013. Nello stesso anno è stata lanciata anche la sonda indiana nota come MOM per Mars Orbiter Mission.
Le altre due sonde sono europee: si chiamano Mars Express, lanciata nel 2003, e ExoMars TGO (Trace Gas Orbiter), una collaborazione con l’agenzia spaziale russa, partita nel 2016. Insieme al TGO, ExoMars aveva trasportato il lander Schiaparelli che si è malauguratamente schiantato nelle fasi finali dell’atterraggio.

 

Verso la conquista del suolo marziano

Purtroppo, finora la manovra di ammartaggio è riuscita solo alla NASA che, pur con qualche fallimento, è riuscita a fare posare diverse sonde.
Per questo, mentre l’orbita marziana è decisamente internazionale, la strumentazione che funziona al suolo è solo NASA.
Al momento sono attivi il rover Curiosity (ammartato nel 2012) e la sonda InSight, che sta studiando la sismologia marziana dal 2018. InSight avrebbe dovuto anche misurare la trasmissione del calore facendo penetrare una sonda alla profondità di qualche metro ma, dopo innumerevoli tentativi falliti, si è deciso di soprassedere.
A giorni dovrebbe arrivare anche Perseverance che, il 18 febbraio, ha in programma la delicata manovra di ammartaggio. Dopo 6 mesi e mezzo di viaggio dovrà sopravvivere ai 7 minuti di terrore che la devono portare (sperabilmente integra) nel cratere Jezero, il letto di un antico lago dove dovrà cercare prove dell’antica presenza di vita batterica fossilizzata.
Il monopolio NASA sulla superficie di Marte verrà messo in discussione dal lander di Tianwen-1 che, al momento, è ancora attaccato all’orbiter. La missione cinese si prenderà qualche mese prima di tentare l’ammartaggio nella regione di Utopia Planitia, non lontano da dove si è posato Viking-2 nel 1976.
Se la manovra avrà successo, cosa tutt’altro che sicura, al lander verrà dato un nome. L’agenzia spaziale cinese ha già selezionato 10 possibili finalisti. Vedremo se la Cina romperà il monopolio marziano della NASA.

Patrizia Caraveo
Patrizia Caraveo
È Dirigente di Ricerca all'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Dal 1997 è Professore a contratto dell’Università di Pavia, dove tiene il corso di Introduzione all’Astronomia. Astrofisica di fama mondiale, nel 2009 è stata insignita del Premio Nazionale Presidente della Repubblica. Come membro delle collaborazioni Swift, Fermi e Agile ho condiviso per tre volte con i colleghi il Premio Bruno Rossi della American Astronomical Society nel 2007, 2011 e 2012. Nel 2014 è entrata nella lista degli Highly Cited Researchers. Fa parte del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica e delle 100 donne contro gli stereotipi. È Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Per Dedalo ha pubblicato Il cielo è di tutti (2020).
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